Al telefono una persona dipinge contorni nuovi dell'arrestato, esprimendo anche dubbi sul perché un medico con 8 figli e a un anno dalla pensione avrebbe compiuto certi fatti. Diabetico e claudicante per questa patologia, sempre in prima linea contro il Covid. L'interrogatorio di garanzia fornirà più particolari?
«Mi
scusi, posso confrontarmi con lei sull'arresto del dottor. Giuseppe
Rossi?»,
mi chiede una persona al telefono. Certo, rispondo, ha nuovi
particolari sull'arresto? Chiedo. «Guardi,
in realtà non mi capacito per quello che sta accadendo. - mi dice -
Conosco da tempo il dott. Rossi: perché scrivete che è un no vax?».
Rispondo che se c'è un'inchiesta della Procura con un
arresto per green pass falsi e vaccini non inoculati è giocoforza
giornalisticamente presupporre che ci si trovi di fronte ad un non
vax, come purtroppo è accaduto per altri casi di medici arrestati
per fatti simili.
«Vede
– mi risponde – in realtà il dott. Giuseppe Rossi non è un no
vax, ha vaccinato tutta la sua famiglia, i suoi otto figli, lui
stesso è vaccinato ed è stato sempre in prima linea per curare le
persone affette da Covid rischiando personalmente, fa anche guardia
medica. Pensi che mi ha convinto lui a vaccinarmi. Io ero timoroso
perché ho alcune patologie e lui per sgombrare i miei dubbi mi ha
sottoposto ad una serie di esami clinici, dopo i risultati mi ha
detto di vaccinarmi tranquillamente e così ho fatto. C'è un altro
caso esemplare, quello di una signora di una certa età vicina alla
sua famiglia che aveva prenotato il vaccino, poi, al momento di
vaccinarsi, aveva cambiato idea. Bene, il dott. Rossi si è infuriato
per questa decisione e addirittura non ha più parlato con lei per
due giorni. Poi la donna si è convinta e si è fatta vaccinare
ricomponendo così i rapporti».
Quelli
che mi sta raccontando sono certo fatti nuovi rispetto alle
convinzioni mediche del dott. Rossi sulla necessità del vaccino,
però in questo momento c'è un'inchiesta della Procura che si basa
su pedinamenti, sul ritrovamento di siringhe, su intercettazioni.
«Ecco, è proprio questa situazione che mi sconvolge. - mi dice ancora al telefono - Non riesco a spiegarmi perché un medico di 67 anni, affetto da diabete per combattere il quale deve assumere costantemente insulina e per questa patologia è divenuto anche zoppo, rischierebbe così tanto dopo aver fatto sacrifici enormi. Lo sa che per pagarsi gli studi e laurearsi ha lavorato come contadino e cameriere? Perché ora dovrebbe buttare tutto all'aria e gettare nello sconforto i suoi familiari? Per 6 euro lordi a vaccino? Mi pare di capire che tra le accuse non ci sia la corruzione, quindi non si è fatto pagare secondo gli inquirenti».
No, infatti al momento la Procura gli addebita le ipotesi di peculato, falso e truffa aggravata ai danni dell'Asur.
«Vede – mi dice l'interlocutore al telefono – il dott. Rossi non ha mai avuto una macchia, segue un percorso di fede neocatecumenale con la sua famiglia e l'onestà è un fattore guida per i comportamenti da tenere. Davvero non riesco a capire quale sia il movente se fosse vero che ha commesso certi fatti».
Ecco, questo presumiamo sarà di certo nelle risultati dell'indagine che i Carabinieri hanno condotto su delega del Procuratore Umberto Monti e probabilmente già da domani, al momento dell'interrogatorio di garanzia del dott. Giuseppe Rossi presso il carcere di Montacuto ad Ancona, potrà avere altri margini di chiarimenti che lo stesso medico potrà apportare con il suo difensore che al momento è l'avvocato d'ufficio Lavinia Tarli, a meno che nel frattempo non sia stato nominato un difensore di fiducia.
A questo punto si dovrà vagliare anche la posizione di Maurizio Strappelli, attualmente agli arresti domiciliari, che secondo la Procura sarebbe l'intermediario tra coloro che dovevano usufruire del green pass e il dott. Rossi.