Marta Luzi si accorge di un fuori onda: l Sindaco a seguito dell'interrogazione si rivolge al Presidente del Consiglio Bono mettendo la mano davanti alla bocca e “facciamo la Link così li massacriamo?”.
Emidio Nardini: “Questa conferenza stampa, che è fatta a nome di tutta l'opposizione, perché è un dovere informare la città di Ascoli, informare la stampa, perché poi la stampa informa i cittadini. Diciamo che l'origine di questa richiesta viene dall'ultimo Consiglio comunale, in cui c'era una interrogazione un pochino problematica, fatta da tutta la maggioranza, con la firma in pratica di tutti i capigruppo, nove capigruppo, e questa interrogazione un po' particolare che riguardava fondamentalmente i media, lamentava lì che uno o due giornalisti di una non specificata testata, avessero avuto delle parole, dei giudizi offensivi della qualità dell'amministrazione e si chiedeva al Sindaco, in interrogazione della maggioranza fatta al proprio Sindaco, quali provvedimenti si dovessero prendere o avesse intenzione di prendere rispetto a queste esternazioni definite offensive.
Poi in realtà lo stesso interrogante (Emidio Premici, ndr) ha cambiato un pochino le carte in tavola dicendo che in realtà non voleva dire conflitto di interessi, voleva più significare il fatto che dei giornalisti che hanno magari un lavoro dipendente da un ente pubblico possano o meno ... A noi questa cosa è sembrata pretestuosa, ma non solo a noi devo dire, e c'è stata la nostra manifestazione di imbavagliarci perché secondo noi questo era un modo per cercare di imbavagliare i giornalisti, ma non è stata solamente una nostra paranoia che poi è stata etichettata come una carnascialata che non si fa in un luogo “sacro” come l'aula del Consiglio comunale. In realtà sappiamo da voi (giornalisti, ndr) che c'è stato un colloquio telefonico con il vostro Presidente dell'Ordine Regionale, Franco Elisei, che era molto preoccupato di questa interrogazione e testualmente “nella sua genericità mette in discussione la libertà di stampa e il diritto di critica che è sancito dalla Costituzione” e non è un fatto banale.
Perché non è un fatto banale? Perché siete importanti (giornalisti, ndr) , perché la vostra attività di divulgazione dei fatti come sono e eventualmente poi c'è la seconda parte di critica o meno, di valutazione dell'azione che può essere qualsiasi tipo di azione che sia politica, amministrativa eccetera è conoscenza per i cittadini fatta da un punto di visione e di vista da esperti conoscitori dei problemi e che poi si informano. Quindi per noi ugualmente era, è stato, è un tentativo di intimidazione, forse è troppo, però delle voci che non stanno nel coro, che non vengono ritenute nel coro, di tacitarle. Da che è la nostra presa di posizione? Poi ci si chiede, ma io l'ho letto dai media, a che pro? Perché? Che senso c'è un'interrogazione fatta dalla maggioranza, in questo senso, al proprio Sindaco? Poi si è fatto tutto un teatrino per cui sicuramente il Sindaco dice la libertà di stampa è per me un valore, non credo che si possa dire il contrario, ma questo dice in realtà e diremo poi, dirà Marta, quello che c'è di vero dietro, di meno conosciuto, che è invece una realtà vera, che noi viviamo come opposizione sulle nostre spalle e credo che viva anche tutta la città in maniera meno cosciente perché se voi non lo riportate non lo sanno”.
Marta Luzi: “Il nostro imbavagliarci nasce dall'esigenza di poter dire la nostra durante le interrogazioni, perché sappiamo benissimo che l'interrogazione permette all'interrogante di parlare, al Sindaco di rispondere e poi all'interrogante magari di presentare una controrisposta.
Quindi sapendo comunque della presenza di questa interrogazione che ha suscitato in molte persone, tra cui anche noi in opposizione, tantissime perplessità, quelle che diceva Mimmo e soprattutto proprio l'inadeguatezza del luogo in cui presentare questa determinata questione, perché tu puoi chiamare l'Ordine dei giornalisti, penso che lo sapete meglio di me. Io mi limito a presentare un fatto gravissimo che a fine Consiglio mi ha ulteriormente sconvolta, perché tante volte in Consiglio io personalmente torno a casa e cerco di rivedere alcune parti per capire le dinamiche, magari per trovare i punti di crash dove si creano proprio queste conflittualità e non so se voi ne siete venuti a conoscenza, molto probabile, perché presa dalla rabbia e dall'istintività che mi caratterizza, ho fatto un post che ha raggiunto 40 mila persone, quindi qualcuno l'ha sentito.
In questo post descrivo semplicemente il fatto, il Sindaco a seguito dell'interrogazione si rivolge al Presidente del Consiglio Bono mettendo la mano davanti alla bocca e dicendo una frase inconsapevole di avere il microfono acceso. E la frase dice, è una domanda in realtà, una richiesta, “facciamo la Link così li massacriamo?” Vi spiego brevemente di che si tratta, la Link era riferito chiaramente a una interrogazione che era prevista al sesto punto dell'ordine del giorno, dove appunto si chiedeva spiegazioni anche lì al Sindaco per il caso della Link University, non mi voglio soffermare in quell'aspetto lì che ormai molti già conoscono, mi soffermo sulla dinamica, la dinamica che è la prova tangibile di quello che succede all'interno del Consiglio Comunale, le interrogazioni che vengono fatte per aggredire, massacrare, uso le parole del sindaco stesso, l'opposizione e non per essere utilizzati come strumento di democrazia. Questo fatto gravissimo che deve uscire, perché è fondamentale, ci aiuta a sostenere quelle che sono le nostre difficoltà all'interno del Consiglio, perché se si parla di noi, veniamo tacciati di disfattismo, quando si parla di noi si parla sempre di polemica, anche spesso sui giornali, le polemiche, le polemiche e poi nello stesso tempo contestualmente vengono fatti discorsi dal sindaco di importanza del confronto, sacralità del Consiglio Comunale.
E' anche una modalità comunicativa, poco prima declamo l'importanza della democrazia, l'importanza del Consiglio come organo supremo e sacrale per il confronto, per la crescita, per la propositività e palesato, urlato, esposto, fatto vedere mentre poi un gesto di copertura, un Sindaco che chiede al Presidente del Consiglio, che dovrebbe essere su per parte, sei anche il mio Presidente del Consiglio all'interno di questo organo democratico tanto declamato, con la mano chiusa, fortunatamente il microfono acceso, che sono riuscita a beccare quella parte perché era anche difficile che uno se ne accorgesse, io lì me ne sono accorta a posteriori, un messaggio nascosto, velato che dichiara quello che è la realtà di quello strumento, è questa la gravità, come viene utilizzato lo strumento delle interrogazioni.
Manuela Marcucci: “Questo è solo un capire come loro si comportano, vorrebbero imbavagliare la stampa che non parla bene dell'amministrazione e far tacere noi, perché lì è così, perché ad ogni interrogazione che si fa il Sindaco si prende i suoi 5-6 minuti solo per fare una propaganda politica e per cercare di denigrare tutti noi sette, è un continuo. Allora, io vi riporto una frase detta dal Sindaco nell'ultimo Consiglio, “la cosa che mi ha insegnato Giorgia Meloni è di essere libero, indipendente, rispettoso e leale”, ed è questo che io mi aspetterei dal mio Sindaco, perché è anche il mio Sindaco, invece poi nei fatti lui non fa altro che attaccarci, non risponde alle interrogazioni, perché se voi andate a guardare i Consigli comunali, lui non ha risposto mai nel merito ad una interrogazione, mai, anche a questa che ha fatto la sua maggioranza, perché anche lì ha cercato solo di arrampicarsi sugli specchi, ma una risposta non l'ha data, e allora per questo motivo, perché noi siamo democratici e vogliamo poter svolgere il nostro lavoro a cui la cittadinanza ci ha chiamato, perché noi siamo stati tutti votati, noi abbiamo richiesto un incontro col Prefetto, per chiedere a lui cosa ne pensa, se c'è un modo per uscirne, un Consiglio questo è, perché a noi sembra gravissimo come veramente la democrazia viene calpestata in una sede che invece deve essere democratica per definizione, e noi siamo veramente stanchi, perché ci sembra di andare lì a perdere tempo, perché non ci ascoltano, ci deridono, ci riprendono in continuazione, hanno un atteggiamento anche fastidioso, supponente e fazioso, cioè mi alzo io e magari mi dimentico di chiedere il permesso, subito mi attaccano, un attimo mi distraggono, subito che mi richiamano, non mi alzo in piedi perché magari nella discussione mi sfugge e ti massacrano, mentre allora è permesso tutto e questo non va bene, perché anche gli atteggiamenti fanno capire il pensiero”.
Emidio Nardini conferma: “Noi chiederemo un incontro col Prefetto con tanto di lettera articolata in cui esponiamo tutte queste cose”.