/Bancarotta fraudolenta, 2 arresti e altre 4 misure cautelari
Bancarotta fraudolenta, 2 arresti e altre 4 misure cautelari
Custodia in carcere per Domenico Spinelli e Giovanni Piunti
Coinvolte società lussemburghesi facenti capo a Domenico Spinelli, la Tish Invest SA e la Spimelux SA. Per le altre quattro persone indagate applicate misure cautelari che vanno dagli arresti domiciliari all'obbligo di dimora (Christiana Mari, coniuge di Domenico Spinelli e amministratore della Esselog Srl, Ivo Spinelli, padre di Domenico e socio della Spinelli Trasporti Srl, Chiara Allevi, amministratore della Spinelli Intermodale Srl e dipendente della Spinelli Trasporti Srl, Maria Chiara
Antonelli, amministratore della società AE Immobiliare Srl, parente di Ivo e Domenico Spinelli). Il procuratore della Repubblica Michele Renzo ha evidenziato il meccanismo "estero vestito" al quale gli indagati avrebbero dato vita per porre in essere i reati dei quali sono accusati. «Con questa operazione - dice il Procuratore della Repubblica - abbiamo lavorato per garantire i creditori della procedura concordataria».
L'inchiesta di polizia giudiziaria è stata condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Ascoli Piceno nell’ambito di specifica delega emessa dalla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno, concernente fattispecie di reati fallimentari in relazione alla procedura di “Concordato preventivo” della società “SPINELLI TRASPORTI S.r.l.”, azienda leader nel settore dei trasporti di merci su strada, con un volume d’affari dichiarato per l’anno 2007 pari a venticinque milioni di euro.
Le attività, volte ad accertare l’eventualità di operazioni finalizzate alla distrazione del patrimonio della società, hanno permesso di individuare rilevanti assetti di carattere patrimoniale illecitamente trasferiti a favore degli indagati, ovvero a soggetti giuridici agli stessi riconducibili; in particolare, mediante le analisi della contabilità, dei flussi finanziari diretti verso Paesi esteri - tra i quali il Lussemburgo e la Romania -, degli accertamenti bancari e delle altre attività tipiche promosse, nel contesto, quale polizia economica e finanziaria, hanno determinato la raccolta di incontrovertibili elementi configuranti una sottrazione dolosa di una parte rilevante dell’attivo in favore di società riconducibili a SPINELLI Domenico, suoi familiari e vari “prestanomi”, arrecando, in tal guisa, un ingente danno economico ai creditori della società “SPINELLI TRASPORTI S.r.l.”.
Il “Concordato preventivo”, omologato dal Tribunale Fallimentare di Ascoli Piceno dopo l’approvazione del “Comitato dei creditori” (composto dai soli chirografari), prevedeva una percentuale di soddisfazione degli oltre 15 milioni di euro di debiti non onorati, pari al 5,42%.
Le operazioni distrattive del patrimonio societario, allo stato accertate, sono risultate essere state poste in essere mediante distinte condotte illecite - anche mediante l’utilizzo di società estere amministrate dalle cc.dd. “teste di legno” - attraverso, in particolare: sottofatturazione, per circa 3 milioni di euro, di immobili industriali, ceduti nell’ottobre del 2006 ad una società riconducibile agli indagati;
cessione gratuita di ramo d’azienda (agenzia di trasporti) ad una società lussemburghese, creata sotto la veste giuridica di società anonima ma comunque riconducibile agli stessi indagati;
sottostima di partecipazioni cedute ad un’altra società lussemburghese, anch’essa creata sotto la veste giuridica di società anonima ma riconducibile ai medesimi soggetti;
sottofatturazione ed omessa fatturazione di beni mobili appartenenti alla società “SPINELLI TRASPORTI S.r.l.” - quali pneumatici per mezzi pesanti, autovetture ed autocarri - ceduti agli stessi indagati, a soggetti giuridici ad essi riconducibili ovvero a società estere;
illeciti pagamenti di debiti per oltre 1 milione di euro in favore di società riconducibili agli indagati.
Parte del patrimonio distratto e trasferito verso i soggetti anonimi lussemburghesi è risultato reinvestito in immobili siti in località della provincia di Ascoli Piceno, destinati all’utilizzo personale dei soggetti sottoposti alle indagini.
Gli elementi indiziari acquisiti dalle Fiamme Gialle di Ascoli Piceno hanno quindi permesso al procuratore della Repubblica Michele Renzo e al sostituto procuratore Carmine Pirozzoli di richiedere ed ottenere dal Gip Annalisa Gianfelice l’emissione di l’ordinanza di custodia cautelare e il sequestro preventivo di beni e per un valore di circa 9 milioni di euro, oggetto di distrazione, ovvero acquisiti con i proventi da essa derivati, tra i quali un opificio industriale - ed annessa corte esclusiva - ubicato nella zona industriale Campolungo di Ascoli Piceno, per un valore pari ad € 3.100.000;
un capannone a destinazione industriale - con annessa corte esclusiva - ubicato nella Zona industriale Campolungo di Ascoli Piceno, per un valore pari ad € 4.100.000;
terreni e fabbricati sovrastanti, costituendi azienda agricola ubicata nel comune di Castorano (AP), per un valore pari ad € 1.200.000;
un appartamento di civile abitazione ubicato a San Benedetto del Tronto (AP), per un valore pari ad € 130.000;
una Porsche Cayenne, un camper Caravan Iveco, una Smart Cabrio, una Mercedes E280, una Mercedes Classe A;
14 rapporti bancari intestati agli indagati e/o a società agli stessi riconducibili, con saldo attivo complessivo di oltre 300.000 euro.
Le indagini continuano sotto la direzione della Procura Repubblica di Ascoli Piceno e sono oggi finalizzate ad accertare ulteriori eventuali responsabilità, nonché la destinazione di altra parte di provviste esportate nei Paesi esteri.