/Bruni, la Camera di Commercio restituita agli imprenditori
Bruni, la Camera di Commercio restituita agli imprenditori
Tra le organizzazioni dellartigianato scelti i consiglieri da nominare nella propria giunta
interviene Moreno Bruni, presidente della Confartigianato Uapi. «Ho ricevuto recentemente, quale Presidente della Confartigianato Imprese Uapi - dice Moreno Bruni - la nomina a Consigliere della nuova Camera di Commercio di Ascoli Piceno, credo quindi di essere toccato dalle osservazioni sulle nomine, mosse sulle pagine locali dei quotidiani da alcuni imprenditori del Piceno. Innanzitutto ribadisco quanto affermato dal Presidente di Confindustria Federici: il Consiglio camerale non è un organo elettivo, ogni Associazione di categoria, nella misura della propria rappresentatività (nr. associati, nr. addetti, valore aggiunto, ecc.) indica alla Regione Marche, mediante delibera della propria Giunta esecutiva, i Consiglieri da nominare. Detto ciò, rigetto con forza le contestazioni sollevate.
In tutte le riunioni che hanno preceduto le nomine -riunioni tenute da Presidenti e Direttori delle Associazioni- l’attenzione è stata rivolta principalmente al programma, alle azioni che l’Ente dovrà mettere in campo per essere più vicina (più utile) alle aziende delle quali è la sintesi. Il documento programmatico è stato sviluppato in varie fasi che hanno visto interventi sia correttivi che integrativi di tutte le categorie aventi diritto a comporre il consiglio, fino ad ottenere un elaborato che è stato unanimemente condiviso e da tutti sottoscritto.
In quanto alle nomine sono stato personalmente promotore di un principio che tendeva a restituire la Camera di Commercio agli imprenditori: si è concordato (inizialmente tra le organizzazioni che rappresentano l’artigianato) di scegliere i consiglieri da nominare tra gli imprenditori dirigenti della propria giunta, evitando di indicare i funzionari. Il motivo è semplice: sebbene ogni presidente nutra stima e piena fiducia nel direttore della propria associazione, la sensibilità e la percezione riferita ai problemi ed ai bisogni delle aziende rappresentate sono diverse. Nessuno può conoscerli meglio dell’imprenditore stesso.
Tutte le considerazioni, le valutazioni, tutte le scelte sono state effettuate seguendo principi di moralità e correttezza etica, tenendo sempre ben presente il mandato ricevuto dagli associati delle rispettive organizzazioni ed evitando di cadere nella trappola costituita dalla opportunità di soddisfare vantaggi personalistici.
Il mio invito a tutti è quello di chiudere qui una polemica sterile e inopportuna, una polemica sicuramente non utile (e, nelle intenzioni, probabilmente non indirizzata) a risolvere i tanti problemi che affliggono il mondo produttivo del nostro territorio».