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Novico, i sei lavoratori barricati: non molleremo
«Vogliamo risposte, basta promesse. Dormiremo sui cartoni». Iniziato lo sciopero della fame
All’esterno del reparto fanno sfoggio gli striscioni: “Sterilizzazione occupata”, “80 famiglie in mezzo alla strada”. “Vogliamo risposte concrete, basta promesse”. Dietro la porta l’aria si fa pesante, i sei lavoratori hanno iniziato uno sciopero della fame.
«Rivendichiamo il nostro diritto al lavoro - dichiara Fabrizio Valori dell'Ugl chimici, membro della Rsu e fra i sei operai barricati in fabbrica - L’azienda versa in gravi condizioni, a causa del mancato pagamento degli stipendi, molto spesso le buste paga sono tagliate.
La nostra protesta è un gesto eclatante, ma la situazione è becera: l’azienda è florida, ma viene smantellata dalla società. Chiediamo chiarezza e un incontro con la direzione e le istituzioni cittadine. Vogliamo certezze. Siamo disposti a tutto».
Tra i sei lavoratori chiusi nello stabilimento c’è una sola donna: Maria Teresa Capriotti, impiegata nel magazzino spedizioni e madre di due figli: la più grande va all’università, il più piccolo ha solo 11 anni. Sguardo fiero e animo impavido Maria Teresa “la pasionaria” si sfoga: «Siamo preoccupati. Non c’è tranquillità. La situazione però non è nata oggi. Non veniamo pagati da mesi. Tempo fa è stata fatta un’ingiunzione fallimentare per riacquisire i marchi della società: l’unica soluzione sarebbe far fallire l’azienda e metterla all’asta. Senza marchi, non ci sono capitali.
Siamo nelle mani del Commissario che sta facendo le valutazioni, poi il giudice emetterà la sentenza. Stamattina è venuto il vice sindaco, ha tentato di mettersi in contatto col commissario, ma senza successo. Vogliamo che venga fatta chiarezza».
Intanto la prima notte si avvicina. «Abbiamo tutto ciò che ci serve – dice Valori - servizi igienici e acqua corrente. Resteremo qui ad oltranza». «Per dormire ci serviremo dei cartoni» aggiunge Teresa Capriotti. Nel pomeriggio la mamma “pasionaria” ha sentito il figlio undicenne al cellulare: «Cosa mi ha detto? Mamma tieni duro, non mollare!». C’è da giurare che non mollerà.