La Giunta ha approvato le linee guida dei piani triennali di Ambito sociale 2010 – 2012 che definiscono le modalità della programmazione sociale territoriale.
“Il Piano d’Ambito triennale – spiega l’assessore ai servizi sociali, Marco Amagliani – e la sua coniugazione in Piani attuativi annuali per il triennio 2010-2012, dettano modi, regole e contenuti della pianificazione delle politiche sociali correlando tra loro i servizi e gli interventi già consolidati. Si offrono così risposte innovative e garanzie di sviluppo al sistema dei servizi sociali della regione. L’obiettivo è costruire una rete di servizi che contribuisca a migliorare la qualità della vita e sia vicina alle reali esigenze dei cittadini in un arco temporale ampio, considerando anche l’emergere di nuovi bisogni”.
Le linee guida, che proseguono il lavoro delle politiche sociali avviato nel 2000, hanno come finalità il rafforzamento dell’assetto istituzionale e operativo del sistema, l’integrazione socio sanitaria con il potenziamento del sistema dei servizi territoriali rispetto a quello ospedaliero, unitarietà di approccio tra la programmazione territoriale complessiva e quella di settore, costruzione di un sistema trasversale di welfare attraverso l’integrazione della programmazione delle politiche sociali con le politiche di formazione, lavoro, istruzione, giovanili, culturali per la casa e di tutela ambientale.
La programmazione prevede una serie di azioni di settore che riguardano politiche di sostegno ad ampio raggio: per l’infanzia e adolescenza, con l’incentivazione di servizi e la promozione di interventi che miglioramento della qualità della vita dei minori e della genitorialità nelle città. Di sostegno ai disabili, di tutela della salute mentale (servizi sollievo), di prevenzione delle dipendenze patologiche; politiche giovanili, di prevenzione e contrasto della non autosufficienza e la definizione di azioni specifiche per gli anziani (da inserire come capitolo a parte nel piano di Ambito). Per i cittadini immigrati, con sostegno all’integrazione e strategie mirate, come la creazione di organismi di rappresentanza per l’inclusione nella vita pubblica.
Promosso poi il lavoro di rete tra enti pubblici e organizzazioni non profit, per tutelare le vittime di tratta e prostituzione, sia a livello locale che nazionale, e contrastare le organizzazioni criminali. E poi, politiche di inclusione sociale per ex detenuti, di sostegno alla povertà estrema e contro l’esclusione sociale, di supporto ai marchigiani residenti all’estero.
La partecipazione e la concertazione sono alla base della programmazione e proposte come metodologie.
Il piano di ambito sociale va presentato in Regione, nelle modalità riportate dalle linee guida, entro il 28 febbraio 2010.