livello nazionale, a condizionare l'attività del Corpo anche nelle Marche. Lo hanno denunciato oggi ad Ancona i sindacati Cgil, Cisl e Uil in una conferenza stampa in Regione con il presidente Gian Mario Spacca, l'assessore al lavoro Fabio Badiali e il dirigente del Dipartimento protezione civile Roberto Oreficini. Si è trattato del primo incontro della campagna di sensibilizzazione "Salvate il vigile del fuoco", che coinvolgerà cittadini e istituzioni.
Nella regione, hanno spiegato i rappresentanti sindacali dei vigili del fuoco Renato Ripanti (Cgil), Cinzio Scatassa (Cisl) e Tito Cerri (Uil), la situazione è pesante. In servizio vi sono solo 847 unità a fronte delle 1.034 previste in piante organiche risalenti al 1997. Circa il 20% di scopertura, in particolare per figure apicali come "capi squadra e capi reparto - ha precisato Ripanti - con un picco del 58% alla Direzione regionale di Ancona". A livello nazionale sono 4 mila le unità in meno dopo l'abolizione della leva obbligatoria. "Le priorità dei vigili del fuoco - ha detto Spacca - riguardano l'intera comunità nazionale e regionale. Occorre che le istituzioni e, in primo luogo il governo centrale, si impegnino non solo a parole".
Da qui l'impegno del governatore a "promuovere adeguati stanziamenti nella Finanziaria 2010", portando in Conferenza Stato-Regioni un documento che affronti la questione.
"I vigili del fuoco - ha aggiunto Badiali - sono il perno della protezione civile, un corpo che deve essere sempre più qualificato e con mezzi adeguati a disposizione". Nelle Marche, la Regione contribuisce con 500 mila euro l'anno alle attività dei vigili del fuoco nella convenzione della protezione civile. Altra criticità, ha aggiunto Scatassa, è l'invecchiamento del parco mezzi: "il 40% è in servizio da oltre 25 anni. La grande maggioranza è impegnata 24 ore su 24 nelle zone terremotate e ha riportando danni notevoli". Ma c'é anche l'emergenza sedi, ha ricordato Cerri, prima fra tutte quella di via Valle Miano ad Ancona che non ha più i requisiti di stabilità stabiliti per gli edifici strategici.
La nuova sede dovrebbe sorgere alla Baraccola, e prossimamente vi sarà un incontro in Comune con il sindaco. Tra le altre sedi marchigiane con problemi logistitici vi sono anche quella di Macerata, di Fano e la istituenda sede di Macerata Feltria. Ai riconoscimenti e alle "pacche sulle spalle" ai pompieri per l'impegno e la professionalità profuse, hanno rimarcato i sindacalisti, il Governo deve affiancare una programmazione per risorse e organici adeguati. "Altrimenti rischiamo l'estinzione, non ci saranno più spalle".