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Superenalotto, giocati in una settimana 129 milioni di euro
A Pescara si è pensato a un mega sistema da 81 mila euro
129 milioni di euro. Record chiama record: i conti dei sei mesi dall'ultimo 6, uscito a gennaio, parlano di un incasso di 1,4 miliardi di euro, 700 milioni dei quali andati all'erario.
Gli oltre 620 milioni di combinazioni possibili per la sestina non spaventano gli italiani, che a giugno hanno giocato in media 7,8 milioni di euro al giorno. E all'appuntamento di domani sera, estrazione numero 90 dell'anno per chi crede alla cabala, si attende un'altra pioggia di schedine giocate. Un fenomeno che dal ristretto, ma non tanto, mondo degli appassionati dei giochi, sta diventando un fenomeno nazionale, visto che anche il Censis si è messo ad analizzarlo, cercando di capire dove finiscono i milioni che il Superenalotto promette agli italiani. Anche perché se è vero che il 6 non esce, il 5+ ha regalato nelle due ultime estrazioni premi superiori ai due milioni di euro. Secondo il Censis, le province più fortunate del 2008, ovvero con il miglior rapporto tra vincite e giocato (pay out), si trovano al Sud: Catania (dove fu vinto il jackpot di 100 milioni di euro lo scorso anno), seguita da Avellino e Cosenza (tutte con un saldo attivo, ovvero si è vinto di più di quanto si è giocato). La media italiana del pay out per il Superenalotto si è attestata al 38%, mentre nella provincia meno fortunata - Rovigo - la percentuale di vincita si è fermata al 23%.
L'indagine sul gioco pubblico in Italia e l'"Atlante del gioco", realizzati da Censis Servizi per l'Associazione "Giochi e Società", hanno sconfessato una serie di vecchi luoghi comuni, come quello secondo cui "si gioca di più al Sud" o "si gioca di più nei periodi di difficoltà economica". Analizzando a livello provinciale i dati sul giocato al Superenalotto nel 2008, si evidenzia che il primato, sia in valore assoluto che in valore pro-capite, spetta alle province delle maggiori aree metropolitane del Paese: Milano e Roma si collocano rispettivamente al primo e al secondo posto, con un giocato pro-capite di 77,8 euro (Milano) e 69,1 euro (Roma) rispetto alla media nazionale pari a 48,9 euro. La terza provincia italiana per numero di abitanti - Napoli - si piazza al settimo posto nella graduatoria pro-capite, ma si colloca al terzo posto per la raccolta in valore assoluto. Le altre province che occupano le prime 20 posizioni del ranking del giocato pro-capite non evidenziano una precisa connotazione geografica (ci sono sia province meridionali che del Centro-Nord), né emerge una univoca correlazione con la dimensione demografica (Torino, ad esempio, è la quarta provincia italiana per numero di abitanti, ma si piazza solo al 38/mo posto per giocato pro-capite con 45,5 euro).
Le 20 province con il giocato pro-capite più elevato realizzano, complessivamente, 1,082 miliardi di euro di raccolta, ovvero il 43% del giocato complessivo al Superenalotto nel 2008. Tra le ultime 10 province per giocato pro-capite figurano 5 province siciliane e poi il Nord- Est (province del Veneto e del Trentino Alto Adige) e il Nord-Ovest (Asti e Cuneo). Intanto nelle ricevitorie si prova a forzare la mano alla fortuna: a Pescara si è pensato a un mega sistema da 81 mila euro dal nome inequivocabile: "O la va o la spacca".