Sono state 52 le bici prelevate in una delle caldi giornate estive. Il servizio è in espansione
Maormai le grazielle rosse del bike sharing cittadino si vedono sempre più spesso per le strade del centro: pendolari appena sbarcati a Campo Parignano (la merceria Gabriella in testa alla classifica come la più utilizzata), uomini in giacca e cravatta, ragazzi, impiegati. In crescendo: da una media di appena 5 utilizzi al giorno nel mese di aprile, ai 40 di luglio.
Come il numero degli abbonati che decidono di pedalare quotidianamente: dai 23 iniziali agli oltre
140 di questo mese. Numeri che raccontano un successo, ma che paradossalmente potrebbero far
entrare presto in crisi il sistema “Adotta una Bici”. Perché, hanno calcolato gli AdBascoli — l’associazione di volontariato che ha ideato il sistema di bici in condivisione — tra qualche mese le
biciclette potrebbero cominciare a non essere sufficienti per tutti.
Partito in sordina durante la scorsa primavera, il bike sharing sta conquistando sempre più abbonamenti e simpatie. Senza contare l’effetto “emulazione” che ha spinto tanti ascolani a
utilizzare anche le proprie biciclette in città.
In questi giorni sono stati attivati altri quattro nuovi Bike Point, tre a Porta Maggiore (Pasticceria Malaspina, Abbigliamento Beyond, Ottica Giorgi) e uno nel centro storico (Libreria Rinascita)
Intanto gli AdB prevedono un aumento corposo dei prelievi proprio nei prossimi mesi. Non solo: si
stanno cercando nuove adesioni di bar e negozi nei pressi del Battaglione Piceno per offrire il
servizio alle soldatesse in libera uscita.
«Il bike sharing piace e sta crescendo sempre di più: è una buona notizia» - afferma Alessandro
Paoletti, presidente degli AdB - «Teniamo sotto controllo costantemente la situazione. Siamo ancora lontani dal livello di allarme, ma se dovessimo accorgerci che il numero degli utenti superasse di gran lunga quello delle biciclette, faremo in modo di non ingolfare il sistema valutando la possibilità, come hanno fatto altre città, di sospendere per un breve periodo i nuovi abbonamenti».
Il Bike-sharing è ormai una realtà in tante città italiane ed europee e viene incontro soprattutto all’esigenza dei tanti pendolari che ogni giorno arrivano in auto o con altri mezzi in città e che vogliono poi spostarsi con agilità nel centro storico.
Per questo motivo i punti a maggior richiesta di biciclette sono proprio quelli in prossimità delle stazioni pubbliche e dei grandi parcheggi. “Non sempre troviamo in queste zone esercizi commerciali disposti ad aderire al circuito” affermano gli AdBascoli - “E’ questo uno dei principali limiti del sistema, che è costretto ad adattarsi alle adesioni dei negozi piuttosto che all’effettiva richiesta dell’utenza”.
Diversamente andrebbero le cose se fosse l’Amministrazione Comunale a gestire un bike sharing
con postazioni non presidiate: “Noi saremmo naturalmente favorevoli ad una scesa in campo del
comune di Ascoli Piceno” continuano gli AdBascoli “e in tal caso potremmo ritirare le nostre bici
dal circuito e pensare ad un loro diverso utilizzo”.