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Sicurezza stradale, corso di formazione per vigili urbani
Spacca: "Fornire strumenti educativi necessari per interagire con i bambini e i giovani"
temi della legalità e dell’educazione stradale. Promosso dal Dipartimento per le politiche integrate di sicurezza e per la protezione civile, dalla Scuola Regionale di Formazione della Pubblica Amministrazione, avrà un approccio interdisciplinare.
“I temi legati alla sicurezza sono di vitale importanza per una società come quella delle Marche che fa della coesione sociale il suo punto di forza”, commenta il presidente, Gian Mario Spacca. Questioni – aggiunge - che vanno affrontate fin dalla più tenera età per costruire un “rapporto amichevole”, una relazione positiva con chi è preposto alla sicurezza del cittadino.
La Regione ha scelto il metodo di “Comunicare la Sicurezza Stradale” di Barbara Riva, sociologa esperta della tematica e di comunicazione che da anni opera con enti pubblici e privati per la promozione di una nuova cultura della sicurezza stradale. Non solo Codice della Strada, ma soprattutto trasmissione di riflessioni e concetti che puntano alla “conoscenza-riconoscenza e percezione del rischio stradale”.
“L’intento del corso è quello di fornire alla Polizia Locale quegli strumenti e supporti educativi necessari per interagire in modo efficace ed efficiente con i bambini e i giovani – aggiunge Spacca – e soprattutto far sì che si creino sempre più occasioni di promozione e condivisione di lavoro in rete con insegnanti e genitori”.
Il corso oltre ad affrontare aspetti pedagogici, psicologici, comunicativi fondamentali per creare un’interazione con gli alunni, fornisce gli strumenti per la creazione e lo sviluppo di progetti di tipo interdisciplinare da condividere con l’Istituzione scolastica. I partecipanti ai primi due gruppi, salutati da Roberto Oreficini, Direttore del Dipartimento per le Politiche Integrate di Sicurezza e per la Protezione Civile, hanno seguito 45 ore di formazione per un pacchetto di conoscenze teoriche e pratiche utili anche alla definizioni di progetti da inserire nei piani dell’offerta formativa scolastici (P.O.F.).
L’individuazione del metodo, oltre alla comprovata efficacia ed efficienza, è stata mossa dalla molteplicità di strumenti che offriva. I corsisti hanno sperimentato “lezioni tipo” pratiche e teoriche da effettuare in classe, realizzato progetti per ogni ordine e grado di scuola con la valutazione dell’esperta.
“Oltre a trasferire norme – afferma la sociologa Barbara Riva docente del percorso formativo -, chi entra in classe come esperto deve infatti essere in grado di “far introiettare” al bambino, fin dai suoi primi anni di vita, il valore della convivenza civile e della legalità anche riferendoli alla strada. Far sì che della strada, ad esempio, il bambino conosca la storia, la funzione, il linguaggio, le regole, i mezzi che la percorrono. Con l’avanzare dell’età dell’individuo varia anche la sua percezione della realtà ed aumentano le conoscenze. Il formatore deve pertanto essere in grado di agire anche sulle diverse emozioni”.