Il picco record è previsto per la metà della settimana
Il picco del caldo record è previsto per la metà della settimana soprattutto al centro sud con il termometro che dovrebbe sfiorare i 35-37 gradi contro i 32 del periodo. E le estati italiane da dieci anni a questa parte mostrano due importanti anomalie: sono come in 'altalena' con ondate di calore alternate ad aria fresca e soprattutto hanno perso l'anticiclone delle Azzorre che garantiva stabilità. A scattare la fotografia dell'allerta caldo è il direttore dell'Istituto di biometeorologia (Ibimet) del Cnr di Firenze, Giampiero Maracchi. "Il culmine del caldo è previsto per la metà della prossima settimana - ha detto Maracchi - con temperature sopra i 35 gradi. A soffrire sarà il centro sud. Questo per la rimonta dell'anticiclone dalla Libia".
E anche per l'estate edizione 2009 "continua questa 'altalena' tipica degli ultimi 7-8 anni, cioé l'alternarsi di periodi molto caldi ad altri con piogge e aria più fresca". Quest'anno l' 'altalena' climatica è partita a maggio: prima grande caldo, poi periodo piovoso quindi ora di nuovo il caldo. Dopo questa settimana con temperature torride però, avverte Maracchi, ci si potrà di nuovo trovare a subire qualche altra pioggia. "E' presto per dirlo ma dal 20 luglio - ha spiegato l'esperto - sembra che ci sia un ingresso di aria atlantica con aria più fresca e precipitazioni. Dopo, a partire da fine luglio al 15 agosto ci sarà un'ondata di calore vera quando si consoliderà un promontorio di alta pressione dall'Africa". Un andamento che conferma le anomalie delle estati dell' ultimo decennio. Altra grande anomalia anche il fatto che le nostre estati sono caratterizzate, ha proseguito Maracchi, dall'alta pressione africana mentre fino a dieci anni fa "avevamo il nostro fedele anticiclone delle Azzorre che ora va a 'spasso'. Tende infatti - ha sottolineato l'esperto del Cnr - a salire verso nord e lascia spazio a perturbazioni sulla nostra Penisola". Quindi ora "abbiamo di nuovo questo promontorio di alta pressione dalla Libia e successivamente sembra che si sia un cedimento dell'Alta pressione sull'Atlantico con il probabile rientro di qualche precipitazione ma al nord". Altro fattore da considerare è l'umidità. "E' aumentata in questi anni e quindi - ha spiegato ancora Maracchi - la temperatura percepita è più alta". L'umidità con la temperatura e il vento sono i tre fattori di disagio di questo periodo. "In assenza di vento, l'umidità é molto più alta e la temperatura provoca un disagio elevato". E l'umidità in aumento è dovuta proprio al fatto che è cambiata la circolazione e abbiamo l'alta pressione che proviene dall'area africana