Era indagato anche per ricettazione, violazioni in atti giuridici, impossessamento di beni culturali
di Tiziano Cossignani, direttore del Museo malacologico di Cupra Marittima indagato per ricettazione, violazioni in atti giuridici, impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato, violazioni in materia di alienazioni e contrabbando, per aver importato e ospitato nel suo museo dei reperti fossili, alcuni dei quali provenienti dalla Cina. L'inchiesta era scaturita dal sequestro dei fossili - compresi 5 dinosauri di plastica che furono dissequestrati poco dopo - da parte dei Carabinieri Tutela del patrimonio culturale, nucleo di Monza.
Per protesta il Museo rimase chiuso per 5 mesi. "Ci furono interrogazioni parlamentari - ricorda Cossignani, che sollecita l'immediata revisione delle leggi in materia -, appelli al Presidente della Repubblica, perizie su perizie", indagini che hanno coinvolto Università, Agenzie delle Dogane, Sovrintendenze ai beni archeologici, 14 Ambasciate estere. Il Dipartimento dell'Ambiente geologico del ministero del Territorio e delle risorse della Repubblica Cinese "ha convocato un gruppo di esperti dell'Università della Geoscienza cinese per valutare i reperti". E ancora, migliaia di km macinate dagli investigatori, decine e decine di interrogatori, indagini patrimoniali e fiscali. Solo il fascicolo è composto da 2 faldoni con 1.430 pagine e oltre 350 foto a colori.
Cossignani ha dato incarico ai suoi legali, Paola Rinaldi e Wakim Khuri, di chiedere "il risarcimento dei danni materiali, morali e d'immagine al professore universitario di Milano, identificato nel fascicolo delle indagini, che con una sua segnalazione ai Carabinieri ha innescato tutto il procedimento, danni quantificati in 2 milioni di euro".