In Italia ci sono 12 milioni di persone con più di 65 anni, di cui il 10% non autosufficiente
Parliamo di circa 700.000 persone che non sono certo escort di lusso ma persone che badano ai nostri anziani, che spesso fanno cose più importanti di un infermiere, che hanno un rapporto sociale con la famiglia in cui operano.
La UILP ricorda come le famiglie italiane si sono trovate da sole questa soluzione, certamente discutibile, ma unica a causa delle forti carenze del sistema pubblico che non offre risposte adeguate ed idonee alle problematiche degli anziani e dei disabili secondo la Bocconi l’80% dell’assistenza agli anziani è fatta informalmente dalle famiglie con strumenti vari – le residenze sanitarie assistite nel paese sono solo 43.700 con 23.000 posti).
In Italia ci sono 12 milioni di persone con più di 65 anni (12% della popolazione) di cui il 10% non autosufficiente, destiniamo all’assistenza solo 1.3% del PIL (17 Md. di euro); solo il 4.3% è destinata all’assistenza domiciliare (la Danimarca destina il 21%, la Svezia il 9%).
Il 6% della nostra popolazione ha più di 80 anni e di questi il 44.5% è non autosufficiente. L’Istat prevede che nel 2051 gli over 80 saranno il 15%.
Quindi il nostro Paese spende poco e male per queste problematiche. Come detto le nostre famiglie si sono trovate una risposta privata per sopperire a queste disfunzioni; una risposta che al Paese non costa nulla. E’ vero che spesso la badante in famiglia fa più cose, ma questa è l’unica soluzione per avere assistenza garantita possibile (ovviamente per chi, anche con grandi sacrifici può poichè il costo di una badante è di circa 750,00 euro al mese - al nero – più vitto e alloggio).
Ignorare queste cose vuol dire non conoscere la realtà sociale del Paese ed in particolare quella degli anziani e dei disabili. Regolarizzare le badanti certamente avrebbe effetti positivi ma vorrebbe anche dire il licenziamento di tante di esse e mettere “in mezzo alla strada” centinaia di anziani e famiglie che non possono contenere e garantire i nuovi costi. Come UILP non siamo contrari alla regolarizzazione ma questa dovrebbe essere inevitabilmente accompagnata da uno strumento di detrazione fiscale (con il mod. 730 o CUD) di questo costo (cosa anche per i cosiddetti incapienti altrimenti costoro non potrebbero recuperare nulla) diversamente il sistema, come detto scoppia, con tutti gli effetti negativi per gli anziani ed i disabili».