Aggredisce la moglie e tenta suicidio, interrogato

Aggredisce la moglie e tenta suicidio, interrogato

La donna era svenuta e lui, convinto di averla ammazzata, era fuggito verso Amatrice

figli di 11 e cinque anni, e poi è fuggito, tagliandosi le vene nel tentativo di farla finita. L'aggressore è stato interrogato per rogatoria dal gip nell'ospedale di Rieti, dove era andato a farsi medicare le ferite e dove è stato rintracciato e arrestato dalla polizia poche ore dopo il fatto di sangue. Nei prossimi giorni il suo difensore, avv. Alessandro Angelozzi, presenterà istanza di scarcerazione al tribunale del Riesame di Ancona. A. C. è accusato di aver aggredito la consorte quarantenne con un coltello da cucina, e di aver cercato di strangolarla nel letto matrimoniale, lo stesso dove dormiva anche il figlioletto più piccolo. La donna era svenuta e A. C., convinto di averla ammazzata, era fuggito verso Amatrice, dove poi è stato ritrovato.
"Non volevo ucciderla - avrebbe detto stamani al gip -, e la lite è nata dal mio tentativo di chiarire alcuni aspetti del nostro rapporto di coppia". Secondo la sua versione, il litigio sarebbe scoppiato in bagno e non in camera da letto, e la moglie si sarebbe ferita nel corso della colluttazione. Secondo la vittima, che lo ha denunciato, A. C. l'avrebbe più volte malmenata in passato, tanto che lei si era decisa a chiedere la separazione.
L'uomo ha confermato che si stava separando dalla consorte, ma ha attribuito a presunti tradimenti di lei la responsabilità dei dissaporti coniugali. I verbali dell'interrogatorio saranno trasmessi al gip del Tribunale di Ascoli Annalisa Gianfelice che aveva firmato l'ordinanza di custodia in carcere per l'indagato.