Cercava di fare acquisti con denaro contraffatto. Nell'auto anche cocaina e attrezzi sadomaso
a Roma, che aveva cercato di fare acquisti con una banconata falsa da 50 euro in una stazione di servizio fra Jesi e Ancona, e aveva con sé altri 500 euro contraffatti, sette ovuli di cocaina e uno con tracce di eroina. In auto la donna, Valentina Pasqualetti, teneva anche dei cellulari, un palmare e navigatori satellitari probabilmente ricettati o comprati con lo stesso sistema, e, particolare curioso, un notevole armamentario di attrezzi sado-maso: fra cui collari, frustini, vibratori.
L'operazione è nata grazie alla prontezza di riflessi del titolare della stazione di servizio, che si era insospettito e aveva chiesto alla donna un documento di identità, per fotocopiarlo insieme alla banconota. Lei però si era ripresa il documento e la fotocopia ed era fuggita a bordo di una Opel Astra, segnalata dal commerciante al 113. Poche ore dopo, la Pasqualetti ha telefonato alla polizia, per denunciare che un negoziante aveva fatto a pezzi una sua banconota da 50 euro. Un tentativo maldestro di confondere le tracce. L'operatore del 113 ha collegato i due episodi, le ha chiesto dove si trovasse per poter inviare sul posto una pattuglia, ma la donna ha tergiversato, e non ha fornito né le generalità né indicazioni utili per poterla individuare. La sua vettura è stata intercettata poco dopo e perquisita. I soldi falsi Valentina Pasqualetti li nascondeva negli slip, la droga nel reggiseno. Con sé aveva anche 1.500 euro veri. Ad accompagnarla c'era un uomo la cui posizione è al vaglio degli investigatori.
La donna, che era riuscita a riprendersi anche la banconota fotocopiata dal benzinaio della stazione lungo la Ss76, è stata bloccata nel porto di Ancona, in collaborazione con la polizia di frontiera, mentre stava per imbarcarsi su un traghetto diretto in Grecia. Ha precedenti per furto e spaccio, e ora è rinchiusa nel carcere di Villa Fastiggi a Pesaro. L'uomo che viaggiava con lei, un romano di 36 anni, è stato denunciato a piede libero. Il magistrato ha autorizzato la diffusione delle foto della Pasqualetti, perché eventuali altri commercianti truffati possano riconoscerla.