Anziani non autosufficienti, 200 euro al mese

Anziani non autosufficienti, 200 euro al mese

Previsto un assegno mensile per i meno abbienti

Fondo  finalizzato alla permanenza o al ritorno in famiglia delle persone non autosufficienti. I finanziamenti, messi a disposizione dal ministero del lavoro, salute e politiche sociali e dal ministero per la famiglia, ammontano  a 24.171.512,60 euro per il triennio 2007-2009, ai quali vanno aggiunti 660.000 euro trasferiti  alle Province per la formazione delle badanti. Gli interventi consistono nell’avvio sperimentale degli assegni di cura per le famiglie che svolgono funzioni assistenziali senza aiuti esterni o che si avvalgono di un assistente  domiciliare  privato   regolarmente  contrattualizzato  e  nel potenziamento  dei Servizi di assistenza  domiciliare  (Sad) gestiti dai Comuni o dagli Ambiti territoriali sociali. In entrambi i casi, la spesa prevista è di almeno il 30 per cento dell’importo complessivo messo a disposizione degli Ambiti territoriali. “Il provvedimento - precisa   Marco Amagliani, assessore regionale alle Politiche  sociali – punta   a riqualificare  l’offerta  dei servizi, favorire la permanenza o il ritorno delle persone anziane parzialmente o totalmente  non autosufficienti e a  potenziare i servizi di assistenza domiciliare gestiti dai Comuni  o dagli Ambiti territoriali sociali”. 
Assegno di cura per gli ultrasessantacinquenni. Il contributo è di 200 euro mensili. Per ottenerlo, la persona anziana assistita deve risiedere nelle Marche, avere compiuto i 65 anni di età, essere non autosufficiente con un’invalidità del 100 per cento, usufruire dell’assegno di accompagnamento e di assistenza domiciliare, previa  verifica dell’assistente sociale dell’Ambito territoriale di riferimento e dell’organismo tecnico-professionale deputati alla valutazione del bisogno assistenziale socio-sanitario. Possono usufruire del contributo le famiglie  che accolgono l’anziano nel proprio nucleo e le persone che, in caso di incapacità temporanea o permanente dell’anziano, provvedono  alla sua  tutela.  “Il contributo, novità assoluta per le Marche,  non è un vitalizio - spiega  Amagliani - ma  un aiuto personalizzato e momentaneo riservato alle famiglie più bisognose, finalizzato al mantenimento  della persona  anziana  non autosufficiente  nel proprio contesto  di vita  e di relazioni affettive”.
Per accedervi, il reddito massimo, calcolato in base all’Isee, Indicatore di situazione economica equivalente, è di  11 mila euro in caso di  anziano non autosufficiente solo,  e di 25.000 euro in caso  di anziano non autosufficiente che risiede  presso il nucleo familiare. L’assegno è sospeso nel caso di ricovero dell’anziano in  una struttura residenziale. Le domande vanno presentate sulla base di quanto riportato nell’avviso pubblico predisposto dal coordinatore  dell’Ambito territoriale, entro una  data che verrà precisata nelle prossime settimane, al “Punto unico di accesso” dell’Ambito territoriale sociale del Distretto sanitario di appartenenza. Al termine della fase istruttoria, verrà stilata una graduatoria, da aggiornare  annualmente.
Potenziamento dei servizi di assistenza domiciliare. “Anche in questo caso - rileva Amagliani  -  lo scopo è favorire  la permanenza dell’anziano non autosufficiente nel proprio ambito  familiare e sociale, riducendo  il rischio di ricovero in strutture sanitarie, case di riposo e residenze protette”.  A tale fine, ciascuno dei 24  Ambiti territoriali sociali dovrà predisporre un progetto di utilizzo della quota parte  dei fondi destinati al potenziamento dei Servizi di assistenza domiciliare (Sad)  per gli anziani non autosufficienti. Nel progetto dovranno essere indicati le percentuali di incremento dell’offerta assistenziale da conseguire  nell’arco del  triennio, il numero degli anziani   e la quota di personale  in più e i percorsi di miglioramento qualitativo del Servizio. Prevista anche l’adozione di un’unica carta dei servizi e  di un’ unica modalità di organizzazione delle liste di attesa.
Verifiche e valutazioni. Un tavolo regionale, composto dai soggetti firmatari del protocollo di attuazione degli indirizzi programmatici nel settore delle politiche sociali e socio-sanitarie sottoscritto il 4 giugno 2008 dalla  Regione  e dalle  organizzazioni sindacali confederali e   dei pensionati, provvederà al monitoraggio degli interventi.“Altri tavoli permanenti in ambito territoriale avranno il compito di verificare lo stato di avanzamento dei processi e la loro rispondenza alle linee guida del Piano sanitario e del Piano sociale che   - ribadisce    Amagliani – sono finalizzate all’estensione del livello assistenziale, all’incremento dei posti-letto nelle residenze  protette  e al potenziamento dell’assistenza  domiciliare integrata”.