/Carbon e Salaria, nessuna ufficialità sui fondi dirottati
Carbon e Salaria, nessuna ufficialità sui fondi dirottati
Trovarsi pronti, con i progetti cantierabili, per rendere di fatto impossibile sottrarre le risorse
per i danni che potrebbero essere inferti al territorio pur di denigrare l’operato degli avversari. Mi riferisco ai progetti per l’adeguamento della Salaria e per l’area SGL Carbon sui quali si sta diffondendo una “sindrome di Tafazzi” che ha veramente dell’incredibile. Che esista il rischio di veder allungare i tempi per ottenere i finanziamenti a causa della contingente necessità di destinare all’emergenza terremoto in Abruzzo parte dei fondi stanziati precedentemente per queste opere di nostro interesse lo sapevamo sin dai giorni immediatamente successivi al sisma, viste le condizioni in cui versa la finanza statale … Figuriamoci, a maggior ragione, se esistono i soldi per opere faraoniche e di dubbia utilità di cui si va parlando in queste settimane…
Ma ciò non toglie nulla, anzi rafforza la necessità di impegnarsi con tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione dei due progetti. Di continuare nelle procedure mantenendo gli stessi ritmi tenuti finora. E questo per un duplice motivo: farci trovare pronti, con i progetti cantierabili, per rendere di fatto impossibile sottrarre le risorse e, anche qualora gli stanziamenti a disposizione venissero drasticamente ridotti, utilizzare proprio l’immediata cantierabilità per rivendicare la priorità nell’assegnazione delle somme residue.
Poiché amo verificare le notizie rivolgendomi solo a fonti affidabili, questa mattina ho avuto contatti telefonici sia con il Capo compartimento della viabilità per le Marche dell’ANAS ing. Oriele Fagioli sia con il Dirigente del Ministero dello Sviluppo Economico ing. Filippo D’Ambrosio che segue il programma nazionale di riconversione dei siti industriali dismessi e dunque anche il progetto per l’area Carbon.
In nessuno dei due casi esistono comunicazioni ufficiali riguardanti la modifica dei procedimenti in corso. Per quanto riguarda l’ANAS, si profila in effetti l’ipotesi che l’appalto dei lavori di ammodernamento dei 2,8 chilometri da Acquasanta Terme a Trisungo di Arquata sia trasferito dall’elenco delle opere “appaltabili” a quello delle opere “inseribili”. Per scongiurare questo rischio, o modificare eventuali decisioni assunte, è indispensabile accelerare le procedure: l’ing. Fagioli mi ha confermato a questo riguardo che tutti gli aspetti tecnici necessari ad avviare la gara d’appalto sono stati ormai definiti e che pertanto ci sono le condizioni per tenere la conferenza dei servizi conclusiva entro giugno, in anticipo rispetto all’obiettivo previsto.
Per quanto concerne l’area SGL, l’assicurazione che non esistono comunicazioni ufficiali relative al dirottamento dei fondi ci spinge a confermare il cronoprogramma che ci siamo dati: l’azienda ha completato la progettazione preliminare della bonifica, nei prossimi giorni tornerà a riunirsi il tavolo tecnico, un nuovo incontro è previsto al Ministero per la prossima settimana, entro 31 maggio, come prefissato, avverrà la presentazione a Roma di tutti gli elaborati.
In ogni caso è indispensabile che ognuno, per quanto nelle proprie possibilità, faccia sentire la voce del Piceno a Roma facendo presente al Governo che, se è vero che abbiamo risentito marginalmente degli effetti materiali del terremoto, ben più diretti sono stati i danni provocati all’economica turistica, con le disdette di prenotazioni verificatesi nell’ultimo mese che rischiano di avere riflessi anche sulla stagione estiva proprio per la contiguità del nostro territorio con l’area interessata dal sisma. Gli impegni che lo Stato ha assunto con il Piceno su queste opere strategiche vanno dunque mantenuti anche come forma di sostegno all’economia locale, notoriamente già in particolare difficoltà anche prima del terremoto.
E’ chiaro dunque che sono diverse le carte che possiamo giocare in questa nuova battaglia, com’è chiaro che abbiamo maggiori opportunità di vincerla se lavoriamo tutti in un’unica direzione. Esattamente il contrario, purtroppo, di quanto sta accadendo».