E' morto il cardiochirurgo Carlo Marcelletti

E' morto il cardiochirurgo Carlo Marcelletti

Carlo Marcelletti passava ore e ore al tavolo operatorio: amava il lavoro di squadra

Molti colleghi lo invidiavano per l'estrema velocità con la quale effettuava i delicati interventi al cuore dei bambini, incisioni rapide, così come le suture dei grossi e piccoli vasi arteriosi, l'applicazione di mebrane biocompatibili per aggiustare difetti cardiaci. E si sa che meno durano un intervento e un'anestesia e meglio è.
Carlo Marcelletti passava ore e ore al tavolo operatorio: amava il lavoro di quadra con anestesisti, chirurghi emodinamisti, ferristi e infermieri; ma voleva il confronto, la competizione dura; poi voleva essere protagonista; a volte spregiudicato come nella vicenda del tentativo, fallito, di separazione delle gemelline Marta e Milagros a Palermo.
Così ricordano Marcelletti, morto oggi a Roma, alcuni vecchi collaboratori che preferiscono ora non far affiorare le più amare vicissitudini della sua vita, quelle giudiziarie, che hanno offuscato la sua fama.
Amato e odiato da molti, a Marcelletti centinaia di famiglie hanno affidato la possibilità di cura dei propri figli.
Il suo nome è legato al primo trapianto di cuore seguito in Italia 10 febbraio dell'86 su di un bambino di Roma, Ivan di Fratta. Marcelletti era nato nel 1944 a Maiolati Spontini, in provincia di Ancona; aveva studiato Medicina e chirurgia all'Università Cattolica di Roma. Dopo la laurea si è perfezionato in cardiochirurgia in Inghilterra e poi negli Stati Uniti. Dal 1975 si è specializzato in cardiochirurgia pediatrica alla Mayo Clinic di Rochester (Minnesota). Nel 1978 ha fondato e diretto il centro di cardiochirurgia pediatrica dell'Accademisch medisch Centrum di Amsterdam. Rientrato in Italia, nel 1982 è diventato primario cardiochirurgo del dipartimento medico chirurgico dell'ospedale Bambin Gesù di Roma.
Così lo ricorda l'ex ministro della salute Elio Guzzanti che lo chiamo in Italia dall'Olanda: "Non discuto la persona e la sua vita personale. Il dispiacere è molto forte. Era un uomo ancora giovane. Non lo vedevo da circa quattro anni. Le cose che ha passato in questi mesi hanno inciso. Stroncano le gambe e anche il cuore". Dopo un periodo sabbatico dall'attività chirurgica dall'ospedale Bambino Gesù e di studio all'estero, Marcelletti si trasferisce a Palermo dove lavora fino al novembre del 2008.
Marcelletti era stato coinvolto in vicende giudiziarie con l'accusa di truffa e concussione e arrestato a Palermo esattamente un anno fa, il 6 maggio. Era finito ai domiciliari, nel residence di fronte al mare dell'Addaura, lungo la costa del capoluogo siciliano. Poi nel procedimento che lo coinvolgeva il cardiochirurgo aveva fatto ammissioni e reso dichiarazioni a carico di altri medici e imprenditori, anch'essi a loro volta finiti sotto inchiesta.Sul fronte delle risorse Fas, le Regioni chiedono al Ministero di concordare un pacchetto di proposte relative ad interventi che possano essere approvati in tempi rapidi. Ciò in funzione della definizione di una sorta di accordo quadro Ministero-Regioni che individui con maggior certezza risorse, procedure e modalità di collaborazione per attuazione delle diverse misure, quali il programma delle Azioni connesse di Industria 2015, le bonifiche dei siti inquinati, le zone franche urbane e le azioni in materia di autoimprenditorialità e di autoimpiego.
- Azioni connesse del Programma Industria 2015. L'insufficienza delle risorse potrebbe non consentire di soddisfare adeguatamente le aspettative che stanno maturando sui singoli territori. Finora si è operato in assenza di una procedura certa relativamente a modalità, termini e criteri di selezione delle proposte progettuali. Le Regioni ritengono necessario che si proceda alla definizione congiunta di indirizzi comuni in base ai quali far proseguire utilmente i lavori in sede tecnica, quali: la formale intesa della Conferenza Stato-Regioni sul decreto attuativo delle Azioni connesse; la revisione della tempistica per la presentazione dei progetti e la riperimetrazione dei temi prioritari (Edilizia sostenibile, Automotive, Tecnologie marine, Energie rinnovabili, Filiera Agroalimentare e la Fabbrica delle fabbriche) sulla base delle risorse finanziarie effettivamente disponibili; la definizione delle caratteristiche dei progetti, privilegiando progetti di carattere interregionale per massimizzare l'efficacia degli interventi.
- Problematiche in materia di autoimprenditorialità ed autoimpiego. Le Regioni hanno segnalato la necessità di discutere la proposta di delibera Cipe di assegnazione ad Invitalia dei Fondi Fas, nella misura di 630 milioni di euro, per l'attuazione degli interventi, in quanto è necessario chiarire preliminarmente la questione relativa alla regionalizzazione degli strumenti. Con la riforma del Titolo V della Costituzione, infatti, le funzioni sono già di competenza regionale, indipendentemente da quanto possa essere disposto dalla norma di legge e/o dai provvedimenti attuativi. Conseguentemente le risorse finora destinate a tali interventi dovranno, d'ora in poi, essere gestite dalle Regioni che potranno evidentemente utilizzare a tal fine le acquisite società regionali di Invitalia o le proprie strutture regionali.
- Accesso al credito. In merito alle problematiche dell'accesso al credito si evidenzia che tutte le Regioni hanno predisposto interventi finalizzati ad assicurare condizioni di maggiore liquidità per le imprese. Occorre, pertanto, fare il punto sulle misure attivate dai diversi livelli di governo e raccordare gli interventi. In particolare, poiché le Regioni avevano espresso l' Intesa sullo schema di decreto attuativo del Fondo per la Finanza d'impresa che non è stato ancora adottato, occorre conoscere le determinazioni del Ministero, poiché si ritiene ancora utile l'adozione del provvedimento, non essendo sufficiente l'avvenuto rifinanziamento del Fondo centrale di garanzia. A riguardo, pur apprezzando l'incremento del finanziamento di tale Fondo e l'estensione della sua operatività alle imprese artigiane si chiede di procedere in tempi brevi all'attuazione del comma 5, dell'articolo 11, che prevede la possibilità di far confluire nel Fondo risorse aggiuntive.
- Imprenditoria femminile. Le Regioni chiedono l'abrogazione dell'articolo 2, comma 183 della legge 244/07 e la sua riformulazione nella stesura riportata in allegato, per rispondere all'esigenza di trattenere sul territorio le risorse derivanti da revoche e/o economie dei Bandi IV, V e VI della Legge 215/92, per poterle destinare ad interventi coerenti con le finalità della legge stessa, con particolare riferimento all'accesso al credito. Ciò si rende indispensabile vista l'evidente competenza regionale in materia. La proposta tiene conto delle necessarie compensazioni per quelle amministrazioni che hanno già proceduto alla restituzione dei fondi. Vi è inoltre necessità di dare continuità agli interventi a favore dell'imprenditoria femminile: andrebbe ricercata, anche d'intesa con il Ministro per le pari opportunità, una soluzione per assicurare una adeguata copertura finanziaria pluriennale di tali politiche attualmente senza risorse.
- Zone Franche Urbane. Sono aree infra-comunali di dimensione minima prestabilita dove si concentrano programmi di defiscalizzazione per la creazione di piccole e micro imprese. Obiettivo prioritario è favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri e aree urbane caratterizzate da disagio sociale, economico e occupazionale, e con potenzialità di sviluppo inespresse. Molte Regioni hanno espresso un dissenso in merito alle scelte effettuate con la delibera CIPE n. 5/2008 e con la successiva delibera di individuazione ed allocazione delle risorse. Occorre, pertanto, rivedere i criteri per l'individuazione delle ZFU, al fine di poter procedere alla seconda fase della sperimentazione con l'estensione di tale misura ad altre aree. Inoltre, affinché sia data continuità agli interventi già attivati, deve essere assicurata la necessaria copertura finanziaria per le 22 ZFU già individuate anche per le annualità successive al 2009.