La fine dei lavori è prevista per la fine di giugno 2010
Muzio Oddi. Nella cartografia storica di Senigallia il palazzo Fagnani ed il palazzo Comunale compaiono per la prima volta nella mappa del 1664. La realizzazione del palazzo fu interrotta per una lite durata molti anni fra la famiglia Fagnani e gli amministratori del Municipio. I due contendenti si litigavano la proprietà del terreno sul quale sorgevano i due fabbricati; la conclusione fu che la costruzione del Palazzo Comunale non poté essere continuata, mentre per palazzo Fagnani restò sospeso il completamento del lato che prospetta il Municipio: le decorazioni sulla facciata di via Fagnani non vennero mai realizzate. Il palazzo nel corso degli anni non è stato soggetto a modifiche rispetto al suo assetto originario e non ha subito rilevanti danneggiamenti a seguito di eventi sismici del dopoguerra. Le uniche modifiche riguardano la divisione in tanti lotti per dar luogo all'asta pubblica avvenuta nel novembre del 1882.
La ristrutturazione dello storico edificio della città di Senigallia è affidata a un gruppo di professionisti d'impresa quali “A studio architetti Mario Gentili”, l'Impresa Edile Latini, Gamma (per la parte relativa al restauro) e Comes, per la fornitura di materiali, che opereranno un intervento di restauro su tutte le facciate, per la prima volta dopo più di 300 anni.
Nel dopoguerra, infatti, l'unico intervento realizzato riguardò la posa in opera di ganci e staffature in ferro che dovevano svolgere il compito di bloccare il movimento di distacco di molte cornici e architravi in pietra; tali staffature in ferro si sono nel tempo arrugginite e poi definitivamente rotte non svolgendo più la loro funzione che peraltro doveva essere solo provvisoria.
Dal marzo 2009 iniziano i lavori di restauro delle facciate che riguardano il consolidamento e idropulitura di tutti gli elementi in pietra, la microcucitura di elementi architettonici in precario equilibrio, la pulitura mediante applicazione di impacchi chimici, la revisione delle stuccature ed integrazione localizzata delle lacune di superfici in pietra, la velatura cromatica delle superfici ad imitazione della pietra arenaria del cornicione, il restauro delle internate decorative, l'idrolavaggio dei paramenti in mattoni e la successiva "sagramatura" (velatura di intonaco costituita da calce e grassello di calce, pigmentata con Terra di Siena bruciata) cosi da riportare in luce l'originario aspetto del Palazzo. La fine dei lavori è prevista per la fine di giugno 2010.
Palazzo Fagnani presenta un'ampia facciata, al centro della quale due eleganti colonne sostengono il balcone che incornicia un grande arco, sotto il quale si apriva la porta principale di ingresso, che avrebbe dovuto dare accesso al cortile e alla scala d'onore, mai costruita per difetto finanziario dei proprietari. Accanto alla porta principale sono presenti tre porte per lato, di cui quella centrale più piccola è l'ingresso alla scala secondaria o di servizio, che nella mancanza della gran scala serve da accesso ai diversi livelli del palazzo. Dal plano terreno si sale al piano di mezzanino con sei finestre in facciata, tre da ciascun lato delle colonne del balcone e tre piccole finestre danno luce alle stanze sotto il balcone. Sopra al mezzanino si trova una serie di camere grandi che erano state destinate a formare il plano nobile, con ampie finestre in facciata, tra cui la più decorata che da accesso al balcone. Il terzo ed ultimo piano presenta in facciata lo stesso numero di finestre, della medesima dimensione di quelle del piano nobile. La facciata su Corso II Giugno conserva le stesse linee e le stesse disposizioni delle finestre e delle porte della facciata su piazza Roma. Dal lato di via Fagnani si nota la mancanza di decorazioni e l'irregolarità di porte e finestre, a causa della lite con il Municipio. Tutti gli ornamenti, il portale principale con le colonne ed il balcone, gli stipiti delle porte e le cornici delle finestre, sono realizzate in pietra d'Istria. Non c'è riscontro in nessuna parte della facciata dello stemma della famiglia Fagnani, venne infatti distrutto sul finire del XVIII secolo dai rivoluzionari. Lo stemma della famiglia presentava tre bande d'oro su campo azzurro, in capo allo scudo tre gigli d'oro su campo azzurro, lo stemma del Re di Francia per mostrare i privilegi concessi da quei sovrani. (Lorenzo Grottanelli: "La Famiglia Fagnani di Senigallia" Uffici delia Rassegna Nazionale, 1906 Firenze). Una documentazione di palazzo Fagnani della fine del 1800 e' il quadro di Piazza Roma del pittore senigalliese Federico Santini, presente nella Sala del Consiglio Comunale di Senigallia, da cui si rileva come le facciate fossero originariamente intonacate con una velatura di calce colorata in pasta, chiamata sagramatura.