Si tratta di un giovane di 25 anni tornato dal Messico che è stato trovato affetto dal virus H1N1. Curato dall’Istituto Spallanzani di Roma, uno dei più attrezzati in Italia per la cura delle malattie infettive,è stato sottoposto a terapia con antivirali ed ora è già guarito. E’ il secondo caso, nel nostro paese dopo quello del pensionato di Aulla rientrato qualche giorno fa dal Messico che, ricoverato a Massa, dopo adeguata terapia è guarito. Il terzo caso “sospetto”è stato registrato ieri,domenica,nell’ospedale fiorentino di Careggi.Si tratta di un fiorentino di 32 anni rientrato giovedì scorso da Città del Messico che ha accusato i primi sintomi influenzali venerdì. E’ stato subito sottoposto all’esame del tampone inviato a Roma all’Istituto Superiore di Sanità il quale dovrà valutarne l’eventuale positività. Il giovane è ora in assoluto isolamento. Anche in questo caso come per tutti gli altri infettati, coloro che li hanno avvicinati sono stati sottoposti a terapia antivirale.
In Messico il bilancio è di quasi 500 casi accertati, 19 i morti dei quali ben 14 le donne, ma secondo il ministro della Sanità messicano Josè Angel Cordova”l’epidemia è in fase calante”.
Negli USA il segretario alla Salute Katleen Sebelius ha affermato:”la situazione sembra essere meno grave”, mentre il Centro di controllo delle malattie di Atlanta ha spiegato che i 226 casi conclamati di febbre suina sono tutti tra i giovani, pochissime sono le persone oltre i 50 anni contagiate. L’Organizzazione mondiale della sanità ha aggiornato i dati,sino ad oggi nel mondo le persone contagiate sono circa 900, diciotto i Paesi coinvolti. In Europa si contano due in Francia, uno in Danimarca,otto in Germania uno in Olanda ed in Irlanda, quindici in Gran Bretagna,mentre in Spagna i contagiati sono saliti a quaranta.
Secondo notizie provenienti dai media americani anche un membro del team del presidente Obama avrebbe contratto il virus H1N1. Lo stesso presidente americano ha avvicinato, durante la sua visita in Messico di qualche settimana fa, Felipe Solis direttore del Museo nazionale di antropologia di Città del Messico al quale ha stretto la mano..e sembrerebbe,secondo un comunicato che la morte del Solis,avvenuta dopo una settimana sia stata “per complicazioni preesistenti e non inerenti l’influenza da virus”.
Il ministro del welfare Maurizio Sacconi blocca eventuali paure dichiarando “non siamo preoccupati, abbiamo adeguate scorte di farmaci antivirali per tutti ma spero che non ve ne sia bisogno”.