Filmati con bambini, maschi e femmine, di 4 o 5 anni legati, imbavagliati e violentati
Sono gli agghiaccianti retroscena dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Siracusa contro la pedopornografia on line sfociata in quattro arresti e 69 indagati in 16 regioni italiane. Cifre che testimoniano quanto il fenomeno sia diffuso.
Tra gli arrestati c'é anche un medico sessantenne di Catanzaro, che ha mansioni di dirigente in una comunità di recupero per tossicodipendenti nella cui abitazione gli investigatori del Nucleo investigativo telematico hanno trovato e sequestrato, oltre a materiale pedopornografico, anche 200 grammi di droga e un bilancino.
Gli altri arrestati sono un uomo di 42 anni della provincia di Treviso, e due operai di Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo, di 49 e 57 anni, entrambi con figli piccoli. I quattro avrebbero acquistato, scaricato e conservato da Internet filmati di pedopornografia, che sono stati trovati nei loro computer.
Gli altri indagati sono stati individuati attraverso le loro connessioni sulla rete, seguendo le tracce lasciate sul web dopo avere visionato filmati i cui contenuti sono stati definiti "agghiaccianti" dagli investigatori.
Nei video, per la prima volta, tra l'altro si vedono in viso i torturatori dei bambini, nessuno dei quali è tra gli indagati, e tra loro c'é anche una donna che abusa, con atroci violenze, di un bambino.
Immagini drammatiche che il presidente di Telefono arcobaleno, Giovanni Arena, definisce "terribili". "Il sadismo sui bambini - spiega - è ancora poco diffuso ma in costante e preoccupante crescita, il fenomeno non è inarrestabile, bisogna fermare questo atroce commercio". Per l'Osservatorio sui diritti dei minori l'inchiesta "dimostra che ormai non si può più attendere una profonda riforma delle leggi contro la pedofilia e la pedopornografia".
I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal Procuratore capo di Siracusa, Ugo Rossi, dall'aggiunto Giuseppe Toscano e dai sostituti Antonio Nicastro e Anna Trinchillo. Le perquisizioni sono state eseguite da appartenenti al Nit e da carabinieri e guardia di finanza.
Gli indagati sono per lo più professionisti di età compresa fra i 40 e i 60 anni. Sette di loro in passato sono stati già denunciati per reati sessuali nei confronti di minorenni.
Le regioni interessate dalle indagini sono Lombardia, Emilia Romagna, Sicilia, Veneto, Lazio, Puglia, Toscana, Calabria, Piemonte, Liguria, Campania, Basilicata, Abruzzo, Marche, Sardegna e Trentino.