Il Papa in Abruzzo: Non cedere allo scoraggiamento

Il Papa in Abruzzo: Non cedere allo scoraggiamento

Agli universitari d'Ingegneria: "Studiate, perché così potrete costruire case più sicure"

numerosi posti di blocco istituiti per la visita del Papa.Il cielo è grigio e carico di pioggia quando arriviamo nel paese simbolo della catastrofe,ovunque macerie,case sventrate. Benedetto XVI arriva con un’ora di ritardo con la macchina presso la tendopoli,ad attenderlo l’Arcivescovo Molinari,per il governo il sottosegretario Letta, il parroco di Onna don Cesare Cardoso, si intravede anche Bruno Vespa. Attorniato dai paesani ha per ognuno una parola di conforto; il sig.Vincenzo ha perduto la moglie  sotto le macerie e vaga tra i presenti dicendo”come farò senza di lei”.
Il ricordo del Papa va subito ai quaranta defunti su una popolazione di 250 anime.”Vi sono stato accanto fin dal primo momento – dice Benedetto XVI  nella tenda che ospita il folto gruppo di persone – la Chiesa tutta è qui con me accanto alle vostre sofferenze, partecipe del vostro dolore per la perdita di familiari ed amici…..Ho ammirato il coraggio la dignità e la fede con cui avete affrontato questa dura prova,manifestando volontà di non cedere alle avversità”.Al termine dell’incontro molti paesani specie anziani ci hanno detto:”avevamo bisogno di sentire che lui era fisicamente vicino a noi e vederlo qui tra le nostre tende è stata una grande gioia.”Nella tendopoli allestita dalla Protezione Civile che fin dal primo momento si è attivata grandemente e che sorge ora su un terreno donato dalla famiglia Pica Alfieri,come ci ha rivelato Fabrizio cantore presso la Cappella Sistina, è stata anche eretta, su una struttura in legno, la campana della Chiesa di Onna recuperata dalle macerie.Un simbolo per la ricostruzione di questo paese che risorgerà presto grazie anche ad un contributo di 50.000 euro donati dalla Caritas tedesca, quasi un risarcimento della strage nazista del 1944 quando 17 concittadini furono trucidati per una rappresaglia.”Torneremo a vivere - ci dice un anziano – grazie al martirio dei nostri nonni rinati dalle macerie della storia.”
Benedetto XVI ha poi proseguito il suo viaggio in terra d’Abruzzo soffermandosi davanti la basilica di Collemaggio. Il portone appena aperto dai Vigili del Fuoco,mostra i danni subiti;il tetto crollato,il transetto è un cumulo di macerie. La teca con le spoglie di Celestino V è miracolosamente intatta. Il Papa vorrebbe avvicinarsi di più alle spoglie ma alcuni Vigili del Fuoco  glielo impediscono per timore di ulteriori crolli. Benedetto si inginocchia e depone sulla teca il pallio che gli fu imposto il giorno del suo Pontificato. Prosegue poi la sua visita alla Casa dello Studente qui alcuni universitari gli dicono che studiano ingegneria ed allora Benedetto XVI consiglia loro “studiate, perché così potrete costruire case più sicure.”
L’ultimo incontro con gli abruzzesi è a Coppito nel piazzale della Scuola della Guardia di Finanza ove lo accolgono alcune migliaia di fedeli, sacerdoti,sindaci ma anche numerosi volontari marchigiani    che hanno allestito l’ospedale da campo ed ai quali Benedetto XVI rivolge un grazie speciale per il loro impegno. Il Papa ha poi donato nella circostanza, una rosa d’oro alla Statua della Madonna di Roio. Nel discorso che pronuncia a Coppito Benedetto XVI mette in evidenza che “abbiamo vissuto la Pasqua confrontandoci con questo trauma. Abbiamo celebrato la morte e la risurrezione del Cristo portando nella mente e nel cuore il vostro dolore, pregando perché nelle persone colpite dalla calamità non venisse meno la fiducia in Dio e la speranza….ritengo che l’Aquila, anche se ferita potrà tornare a volare con l’ausilio di tutti.”

Argomenti