San Benedetto, verso un nuovo Piano spiaggia

San Benedetto, verso un nuovo Piano spiaggia

Non è in variante rispetto al vigente PRG, ma varia il vigente Piano Particolareggiato

di riqualificazione e rilancio proprio del turismo balneare, dando  risposte specifiche alla riorganizzazione dell’arenile, sia pure nel quadro di un forte incremento possibile anche di “turismi diversi”.
Attraverso il nuovo “Piano di spiaggia”, che affronta mercoledì 22 aprile l’ultimo passaggio in commissione urbanistica prima di approdare in Consiglio comunale una settimana dopo, si tratta di garantire gli obiettivi di fondo della salvaguardia, difesa e tutela della costa e del litorale marino e al tempo stesso consentirne una nuova qualità che porti ad un rilancio forte e  integrato col territorio  del turismo balneare, considerando l’arenile, a pieno diritto, uno strumento fondamentale di reddito e di qualificazione produttiva ed ambientale della città. Le condizioni ci sono  ma vanno integrate a sistema   sviluppando sia le caratteristiche climatiche del territorio  e valutando il dato di fatto  per cui, dal punto di vista dell’attrattività turistica estiva, San Benedetto del Tronto  è la prima città a livello regionale in termini quantitativi.
Il nuovo Piano di Spiaggia non è in variante rispetto al vigente PRG, mentre varia il vigente Piano Particolareggiato di Spiaggia e,  per raggiungere gli obiettivi di cui  sopra, deve  dunque  rivisitare   contenuti e i metodi, pur storicamente importanti, della precedente pianificazione di spiaggia, ma che non sono stati in grado di  risolvere alcuni problemi fondamentali dell’arenile.
Si tratta essenzialmente di riconsiderare  il variare del rapporto  dell’arenile con la città  a partire dagli aspetti della visibilità e visitabilità del mare dal fronte della passeggiata, con conseguente liberazione di larghi tratti di visuale; del tema del lungomare interrotto a sud senza soluzione di continuità e con la presenza di proprietà privata, e a nord non collegato in modo sostenibile alla città e al territorio; della differenza di storia, tipo di insediamento e qualità tra le concessioni accordate, in varie epoche, su diversi tratti di spiaggia; di una netta ed indiscutibile definizione delle perimetrazioni e  utilizzazione delle spiagge libere; del cambiamento intervenuto nei modi di utilizzo dell’arenile, anche in rapporto alla struttura alberghiera e a possibili attività salutistiche, di svago ed intrattenimento; della salvaguardia naturalistica del tratto assai eroso dalla spiaggia libera successiva alla concessione 114  fino alla Sentina; della qualità e dotazione di attrezzature indispensabili per lo svolgimento, a norma, sulla spiaggia, di funzioni quali la ristorazione  attraverso l’individuazione di norme d’igiene specifiche ; della dotazione di bagni a norma; di una maggiore adesione al contesto, identificando sull’arenile tre diversi comparti con normative differenziate; dell’immissione di criteri e concetti fondamentali per  la sostenibilità dell’utilizzo dell’arenile quali il risparmio energetico, la permeabilità, l’accessibilità, i percorsi lenti, i parcheggi.
 I  metodi  fanno riferimento a :
1) un contesto  normativo certo e semplice;
2) l’individuazione di categorie di intervento diverse nei vari tratti di spiaggia che potessero rispecchiare anche i diversi criteri sia giuridici che di rispondenza alle differenze, di fatto, delle varie situazioni, fino al punto di una definizione per singola scheda per le concessioni a nord di pertinenza demaniale; l’immissione  di criteri di flessibilità programmata sia ai fini di possibili e diversi utilizzi dell’arenile eventualmente anche nel periodo non balneare, sia la possibilità  di utilizzare le testate delle spiagge libere  in maniera convenzionata e con manutenzione privata, sia infine l’introduzione di possibili modifiche, nell’interesse pubblico, alle superfici delle concessioni demaniali  in atto previa autorizzazione, motivata ed accettata mediante conferenza dei servizi con la partecipazione dei concessionari interessati, della Capitaneria di Porto, Agenzia del Demanio e Comune, operata attraverso  criteri di compensazione  areale o di fronte concessorio;
3) il necessario collegamento con lo studio relativo al RAST (Riqualificazione Ambientale Sistema Turistico) che ha ottenuto un finanziamento regionale per la progettazione preliminare di alcuni interventi nei Comuni di San Benedetto e Grottammare  in accordo  con gli obiettivi  dello Schema Direttore.