La prima ipotesi era stata che le fiamme si fossero sviluppate dal tetto
E' lo scenario aperto dagli accertamenti eseguiti nell'ambito dell'inchiesta sul rogo dagli esperti del Nucleo Investigativo Antincendi (Nia) dei vigili del fuoco, che hanno consegnato i risultati del loro lavoro alla Procura della Repubblica in un verbale di prova. La prima ipotesi era stata che le fiamme si fossero sviluppate dal tetto per infiltrazione nella sottostante camorcanna della incatramatura che si stava effettuando per impermeabilizzare.
Il verbale di prova riferisce che i vigili del fuoco hanno verificato la possibilità che le fiamme, per un qualsiasi evento (compresa la colatura dello strato bituminoso), avessero potuto attaccare la camorcanna che reggeva la volta affrescata del teatro o altre parti cui avessero potuto venire a contatto.
Sono state effettuate cinque prove: sull'incannucciato parallelo; sull'incannucciato intrecciato; sull'incannucciato rivestito di resina; sulla guaina bituminosa installata nel 2001; sulla guaina bituminosa ardesiata che si stava installando durante i lavori di restauro. Altrettante ne sono state fatte anche con la fiamma ossidrica, ma tutti i tentativi sono falliti perché, pur essendo sia l'incannucciato sia lo strato bituminoso infiammabili, non risultano facilmente innescabili. Anche lo strato bituminoso ardesiato (che è gocciolato) e lo strato di resina hanno preso fuoco per alcuni istanti, ma poi si sono autoestinti. I tecnici hanno lasciato aperta un'ipotesi: cioé che la resina o lo strato bituminoso fossero stati a contatto con carta o segatura, plastica o sporcizia, che invece avrebbero potuto prendere fuoco.
Ma non ci sono prove sulla presenza di materiale estraneo. Le perizie del Nia proseguono anche su altre piste, come quella di un corto circuito come possibile causa del rogo. Al momento è solo un'ipotesi perché, in teoria, l'impianto elettrico doveva essere disinserito. L'inchiesta vede tra gli indagati i titolari delle imprese che partecipavano ai lavori, funzionari e tecnici comunali, progettisti e il regista Saverio Marconi, che con la Compagnia della Rancia gestiva la struttura. Intanto è già pronto il progetto preliminare per ricostruire il Vaccaj, uno dei più bei teatri storici delle Marche.