/Marcorè, Rossi porta avanti la politica del fare bene
Marcorè, Rossi porta avanti la politica del fare bene
Basata anche sugli importanti principi dettati dallarticolo 9 della Costituzione
Al “Teatro delle Energie” un’affluenza di pubblico oltre tutte le aspettative per la serata che ha visto protagonista Neri Marcorè.
Con le sue imitazioni sono saliti sul palco di Grottammare le sue macchiette più note prestate dal mondo della politica e della canzone italiana da Gasparri a Casini, da Di Pietro a Berlusconi, da Ligabue ad Amedeo Minghi, senza dimenticare di dare voce e anima al bizzarro personaggio ‘Peppo de lu portu’, icona dei vizi e delle virtù della gente del fermano.
Inoltre nelle insolite vesti di intervistatore di Massimo Rossi, l’eclettico attore elpidiense ha affrontato le questioni cruciali della politica locale, puntando l’attenzione sulle tematiche della divisione della Provincia, del rinnovato impegno di Rossi che ha sintetizzato in due valori essenziali: la passione e la qualità delle idee progettuali.
Neri ha sottolineato come, nei cinque anni di mandato, il presidente in carica abbia portato avanti la “politica del fare bene” basata anche sugli importanti principi dettati dall’articolo 9 della Costituzione Italiana come la promozione dello sviluppo della cultura, della ricerca scientifica e tecnica, nonché della tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico nell’ambito locale.
“Insomma abbiamo il Massimo, perché dovremmo votare per il minimo?” ha apostrofato l’attore rivolto al pubblico, che si è sciolto in un lungo applauso. A dividere con lui la scena i Rossopiceno, la band di giovani offidani che ha eseguito pezzi della Gang (Kowalski, La corte dei miracoli e Buonanotte ai viaggiatori) e dei Folkabbestia (Tammuriata a mare nero e Vulesse addiventare nu brigante), intervallati dalle letture di Edoardo Ripani (“Il sogno di un muratore” di Stefano Benni e un brano sul paesaggio marchigiano di Angelo Ferracuti) e dagli sketch satirici degli attori della “Compagnia Stabile di Improvvivo” che hanno vestito i panni di Massimo Rossi e Saturinino Di Ruscio, ironizzando sulla divisione della Provincia. Grande assente della serata Piergiorgio Cinì, colpito da un lutto familiare in seguito al terremoto in Abruzzo che ha spezzato la vita del giovane nipote Lorenzo. Per tutte le vittime del tremendo sisma, ad inizio serata, è stato rispettato un minuto di silenzio.