/Terremoto, un ascolano a L'Aquila: «E' stato devastante»
Terremoto, un ascolano a L'Aquila: «E' stato devastante»
«Molte persone erano in stato di choc, con coperte sulle spalle, altre ancora in pigiama»
Claudio, ascolano di 29 anni. Claudio si trovava a L'Aquila questa notte, in casa della sua ragazza Federica, studentessa di Ingegneria nell'Università abruzzese, a poche centinaia di metri dalla Chiesa di Santa Maria Paganica, in pieno centro storico. «Quando siamo usciti - ci racconta al telefono - ho visto la cupola della chiesa crollata. In piazza c'erano centinaia di persone in preda al panico. Molti erano in stato di choc, con coperte sulle spalle, altri ancora in pigiama. Alcuni erano feriti. C'era paura dappertutto. Un nostro amico si è gettato dal balcone del suo appartamento, fratturandosi un braccio. Siamo rimasti lì per circa due ore. Dopo la scossa più grande, abbiamo sentito la terra tremare moltissime volte. Così ho deciso di andare via dalla città. Verso le 6 di questa mattina, il traffico in uscita da L'Aquila era in tilt. Siamo riusciti a prendere l'autostrada A24 in direzione Teramo ed abbiamo fatto una sosta ad Assergi, nell'Aquilano, da alcuni nostri amici». Dopo il sisma sono state chiuse subito per verifiche tecniche alcune strade ed arterie autostradali. «C'erano macerie ovunque – spiega Claudio - il passaggio lungo l'autostrada era molto difficoltoso. Alla fine, stremati, abbiamo fatto rientro a Teramo a casa di Federica. Nel pomeriggio tornerò ad Ascoli. E' stato un incubo, L'Aquila sembrava una città fantasma».