Terremoto, false telefonate d'allarme nell'Ascolano

Terremoto, false telefonate d'allarme nell'Ascolano

Paura e scene di panico ad Ascoli e provincia. La Protezione civile smentisce

«La notizia su una presunta scossa di terremoto che dovrebbe colpire il nostro territorio è falsa e tendenziosa - fa sapere una nota della Sala operativa della Protezione civile ascolana - Le forze dell’ordine stanno procedendo per identificare l’autore di tali comunicazioni».
La Prefettura ha diffuso una nota in cui ivita la popolazione a «non dare credito all'allarme terremoto che da Teramo è rimbalzato rapidamente anche ad Ascoli». «Si tratta di voci prive di fondamento e che rischiano di creare dannosi ed inutili allarmismi», afferma il prefetto Alberto Cifelli. Polizia, carabinieri e vigili urbani stanno intervenendo nei luoghi dove si sono creati assembramenti a seguito del falso allarme.

E' di 211 morti, di cui 17 ancora da identificare, il nuovo bilancio delle vittime del terremoto che ieri ha colpito la provincia dell'Aquila. Lo ha reso noto il Centro di coordinamento dei soccorsi all'Aquila. Al momento risultano anche 11 dispersi, numero provvisorio, e circa 1.500 feriti. Intanto alle 11,26 di stamattina un'altra di scossa di 4,7 gradi richter ha fatto tremare la terra.
Sarebbero complessivamente 17mila gli sfollati a quasi 30 ore dalla scossa di terremoto che ha colpito Folignano, la gente in stradala provincia dell'Aquila continua a cambiare il bilancio di vittime e sopravvissuti. Per gli uomini dei soccorsi, è una corsa contro il tempo. All'Aquila, alle 2, dopo 23 ore dal sisma è stata tirata fuori viva dalle macerie Marta, una studentessa di 24 anni della provincia di Teramo.
La giovane deve la propria vita a un colpo di fortuna: era a letto quando il palazzo di quattro piani dove viveva si è sbriciolato e le travi di cemento armato che sono cadute le si sono fermate a pochi centimetri dal corpo. Trovata senza vita, invece, una giovane pugliese di cui non è stato diffuso ancora il nome. Anche a Onna, alle porte dell'Aquila, uno dei centri più colpiti dal terremoto, sono stati estratti dalle macerie, nelle prime ore della mattina, due corpi senza vita. Salgono così a 39 le vittime nel paese che conta circa 250 abitanti. Il bilancio dovrebbe fermarsi qua. Due persone che ieri sera risultavano disperse, avevano infatti lasciato il paese senza che gli altri abitanti lo sapessero. Sceso fortunatamente il bilancio degli sfollati che all'Aquila e provincia dovrebbe essere di 17 mila persone, 10mila nella città capoluogo.
Proseguono anche le scosse di assestamento nell'Aquilano. La più forte alle 01,15, con una magnitudo di 4.8. Dalla forte scossa distruttiva delle notte del 6 aprile sono state registrate finora 280 repliche.
Nella tendopoli la notte è trascorsa al freddo, ma in molti hanno preferito dormire in auto, mentre sono proseguiti i trasferimenti verso gli alberghi della costa.
Superata l'emergenza relativa alle donazioni di sangue per i feriti: raccolto un quantitativo di donazioni ritenuto sufficiente a gestire la situazione delle persone rimaste ferite. Lo fa sapere il governatore Gianni Chiodi.

Primi arresti per sciacallaggio a L'Aquila
Lo ha riferito il capo della polizia, Antonio Manganelli. «Ho appena visto arrivare nella tendopoli adibita a questura degli arrestati che sono stati sorpresi mentre rubavano nelle case che erano state lasciate vuote».
 
LE
POLEMICHE: "I crolli che si sono registrati in Abruzzo hanno coinvolto case che non sono state costruite a sopportare una scossa che non è stata particolarmente violenta". Lo ha detto il presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), Enzo Boschi. Diffuso anche il numero di telefono per soccorritori e volontari: 06/68201.

Terremoto d'intensità 5,8 Richter
Considerando la tradizionale scala Richter, che misura l'ampiezza delle onde che hanno provocato danni, la scossa della notte scorsa nell'Aquilano ha avuto un'intensità di 5,8. Utilizzando però la scala che aggiorna la Richter, chiamata scala di magnitudo del momento sismico (Mms), l'energia scatenata è stata pari a 6,2. Sebbene questa seconda scala sia meno nota, è su di essa che si basano tutti i valori "ufficiali" per i terremoti moderni. Mentre la tradizionale scala Richter misura le onde più prossime all'epicentro, la Mms calcola l'energia alla sorgente, fornendo in questo modo una stima migliore dell'energia irradiata, rileva Massimo Cocco, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Sono queste le onde che vengono registrate dai sismografi di tutto il mondo. Ad esempio, lo tsunami di Sumatra del dicembre 2004 aveva un'intensità pari a 9,0. Come la scala Richter, la Mms è una scala logaritmica, perciò un terremoto è circa 30 volte più potente per ogni numero di differenza. L'andamento del terremoto, spiega Cocco, ha lo stesso andamento di tutti i terremoti che avvengono lungo gli Appennini. La porzione di crosta fratturata è orientata lungo la catena montuosa e la rottura è stata provocata da una forza estensiva esercitata in senso perpendicolare agli Appennini.
  

Il sisma avvertito in tutta Italia
Il terremoto che alle 3:32, con una lunga scossa dell'8/o-9/o grado Mercalli, ha devastato L'Aquila è stato avvertito in tutta l'Italia centrale, anche a decine di chilometri dal capoluogo abruzzese, e in alcune zone del Nord e in qualche caso anche a Sud. Libri e quadri caduti da scaffali e pareti, letti che sobbalzavano, lampadari che continuavano ad oscillare anche dopo diversi minuti, scricchiolii e rumori sentiti anche a centinaia di chilometri dall'epicentro: così il sisma ha fatto scendere in strada tantissime persone. A stilare una mappa della percezione del sisma in tutta Italia è l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) che la sta aggiornando in base alle segnalazioni giunte sul sito www.haisentitoilterremoto.it cui chiunque può contribuire rispondendo a un questionario. Il sisma è stato percepito come di 6/o grado ("forte") in alcuni quartieri a Roma e in provincia di Latina, Frosinone, Isernia, oltre che sul litorale abruzzese e marchigiano, del 4/o-5/o grado ("moderato-forte") nel Lazio e nel napoletano e del 3/o-4/o ("leggero-moderato") a Firenze, Bari e persino Padova. L'Istituto stilerà una mappa della percezione del sisma, che servirà ad intervenire con lavori di consolidamento anche nelle zone non sismiche ma ugualmente a rischio.

Si scava tra silenzio e pianti
C'è chi chiede il silenzio improvviso - in ansia - per dare segnale ai soccorritori: si cerca di carpire, di "scavare con le orecchie", tra quei blocchi di cemento e mattoni che potrebbero nascondere qualche vita in cerca di uno spiraglio di uscita. Ma è il pianto di qualche familiare che ridà il segnale al rumore delle macchine escavatrici, alle braccia instancabili di tutti quelli che tra queste macerie sudano e imprecano per strappare alla morte qualche altro abitante sorpreso nel sonno da questa immane tragedia. Si continua a scavare all'Aquila in almeno cinque punti critici della città dove intere palazzine sono venute giù come castelli di sabbia imprigionando tutto e tutti. Soprattutto gli universitari, i cui parenti adesso assistono chi in lacrime, chi con lo sguardo fisso, chi inebetito, al lavoro dei soccorritori. Si cerca perfino nello squillo dei cellulari, come traccia o segnale che avvicini i soccorritori ai corpi. La scena di disperazione e l'intervento di squadre tecniche di speleologi, si cerca di andare a conquistare qualsiasi anfratto tra le macerie dove si spera possano essere state create delle camere d'aria che possano salvare gli abitanti dei palazzi. Le ricerche sono frenetiche, non si riesce ancora a definire bene il numero delle persone sepolte, e per questo si cerca di carpire qualsiasi dettaglio o informazione ad amici, conoscenti e familiari. Ed è ancor più drammatico quando dalle macerie i bracci meccanici delle ruspe tirano via tra colonne di cemento armato e termosifoni anche i lettini di inermi bambini.

Argomenti