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Terremoto, nessun danno di rilievo ad Ascoli e Macerata
Nella Chiesa di Santa Maria della Carità ('La scopa'), segnalate fessurazioni e distacchi di intonaco
che ha provocato crolli e devastazioni all'Aquila, a poco più di 100 chilometri di distanza dal confine con le Marche.
Tantissime le chiamate giunte ai centralini dei vigili del fuoco, che insieme agli uffici tecnici dei Comuni stanno smaltendo alcune decine di verifiche statiche. Le più numerose nel centro di Ascoli Piceno, come nella Chiesa di Santa Maria della Carità (conosciuta come 'La scopa'), dove sono segnalate fessurazioni e distacchi di intonaco all'altezza della volta. Altre richieste di sopralluogo riguardano edifici delle località del circondario - Folignano, Castel di Lama - ma anche di Porto Recanati, Castel Sant'Angelo sul Nera e Gualdo, nel Maceratese.
Il Comune di Ascoli Piceno ha disposto un controllo sulla sicurezza di tutti i ponti, mentre la Sala operativa integrata della Protezione civile, dove il presidente della Provincia Massimo Rossi ha presieduto stamani una riunione con le forze di polizia e i tecnici dei Comuni, resterà aperta per ogni evenienza.
Al momento, il lavoro principale consiste nel tranquillizzare le persone, in gran parte rimaste in piedi tutta la notte. Nel quartiere ascolano di Monticelli ad esempio, i vigili del fuoco hanno dovuto aiutare due famiglie a rientrare in casa: in preda al panico per la scossa delle 3.32, si erano precipitate in strada senza chiavi, rimanendo chiuse fuori.