Cisl e Uil: inaccettabile l'adesione di amministratori a manifestazione Cgil

Cisl e Uil: inaccettabile l'adesione di amministratori a manifestazione Cgil

«Le istituzioni dovrebbero astenersi dall'intervenire in materia di sistema contrattuale»

presidente della giunta regionale è incomprensibile e inaccettbile". Il segretario regionale Cisl Stefano Mastrovincenzo e i quattro segretari provinciali del sindacato ricordano che la Cgil ha proclamato la protesta contro l'accordo separato sulla contrattazione fra Governo e Cisl e Uil. Le adesioni dei pubblici amministratori sono dunque incomprensibili perché "i rappresentanti delle istituzioni dovrebbero astenersi dall'intervenire in materia di sistema contrattuale, e inaccettabili perché aderire ad una manifestazione indetta da un solo sindacato, per di più per disconoscere l'azione degli altri, rappresenta una presa di posizione non consona a dei rappresentanti istituzionali". "Non è giusto poi - dicono Mastrovincenzo e gli altri - utilizzare la crisi (contro la quale tutti siamo impegnati a trovare antidoti e soluzioni) per giustificare l'adesione".
L'accordo del 22 gennaio, sottoscritto dal Governo principalmente in quanto "datore di lavoro nel pubblico impiego", secondo la Cisl "modernizza le relazioni sindacali e ha preso corpo dalla piattaforma unitaria approvata nel maggio 2008 da Cgil, Cisl, Uil. Schierarsi con la Cgil significa schierarsi contro l'accordo, e di fatto contro la Cisl e le altre organizzazioni firmatarie". "Le interferenze nell'autonomia del sindacato e l' accentuazione delle divisioni non sono mai positive per il mondo del lavoro e per la democrazia, tanto meno in un momento di crisi".
Ecco perché il segretario regionale cisl e quelli di Ancona, Macerata, Pesaro e Ascoli-Fermo, Sauro Rossi, Paolo Santini, Marco Ferracuti e Antonio Angelini chiedono agli amministratori pubblici "di valutare le implicazioni della loro adesione, e rivedere la posizione assunta". "Nelle Marche sono stati fatti molti accordi con la Regione, le Province e i Comuni su misure contro la crisi e a sostegno delle famiglie più esposte. Questa è la strada che va perseguita con determinazione e disponibilità, evitando azioni di parte, che possono compromettere il lavoro svolto".

Uil: non inquinare il rapporto coi cittadini
Come la Cisl, anche la Uil delle Marche giudica "un fatto grave l'adesione di alcuni amministratori marchigiani alla manifestazione della Cgil del 4 aprile". Il sindacato li invita a tornare sui loro passi, per "non inquinare" il rapporto con i cittadini. Secondo il segretario generale Graziano Fioretti "l'adesione é una palese violazione del ruolo istituzionale pubblico e delle funzioni super partes che ogni buon amministratore locale dovrebbe svolgere, nel libero ed autonomo esercizio del mandato democratico ricevuto da tutti i cittadini". "Aderire ad una manifestazione indetta da una singola organizzazione sindacale - sostiene Fioretti - equivale ad una chiara scelta di parte, con il risultato di aprire una grave frattura con i lavoratori e i cittadini che si riconoscono liberamente nelle scelte di altre organizzazioni sindacali". Tutto ciò è ancora più condannabile "in un momento in cui la gravità della crisi economica richiederebbe da parte di tutti, a partire dalle istituzioni, il massimo di unità, di responsabilità e di coesione sociale". La Uil censura anche "chi ha sollecitato le adesioni", ossia la Cgil, "che ha dimostrato in questo modo la debolezza delle sue proposte".