Partite truccate: indagati Brienza, Aronica e Montalbano

Partite truccate: indagati Brienza, Aronica e Montalbano

La frode sportiva è prescritta. I tre sarebbero stati corrotti, dietro compenso di 200 mila euro

combine. Le accuse si riferiscono al campionato di Serie B 2002-03, quando i 3, che militavano nell'Ascoli, avrebbero tentato di accomodare la partita con il Palermo, in lotta per salire in A. La gara finì 2-1 per i rosanero. L'indagine rappresenta un filone dell'inchiesta della Procura di Palermo sui presunti rapporti tra Palermo Calcio ed esponenti mafiosi. Nella stagione 2002-03 i tre calciatori militavano nel Picchio e l'accusa nei loro confronti è di avere tentato di aggiustare la partita con il Palermo, dietro compenso di 200 mila euro.
Come scrive il
Corriere della Sera, l'iscrizione è stata decisa dopo che i magistrati hanno riletto le dichiarazioni dell'avvocato Marcello Trapani, ex legale dei boss Tommaso Natale Salvatore e Sandro Lo Piccolo ed ex procuratore sportivo.
Trapani aveva riferito infatti di un versamento di 200 mila euro all'attaccante del Palermo Brienza, al terzino dell'Ascoli Aronica e al difensore dell'Ascoli Montalbano (che nel 2002 militò nel Palermo, e nel 2003 nell'Ascoli). I tre sarebbero stati corrotti su iniziativa di Foschi, ma l'Ascoli sospettò qualcosa e l'allenatore Bepi Pillon non li schierò nella partita giocata il 24 maggio 2003 e decisa da un gol al 90' di Arturo Di Napoli. L'ipotesi di frode sportiva è virtualmente prescritta sia sul piano penale che su quello sportivo, ma dal punto di vista penale potrebbe essere riconosciuta l'aggravante di avere agevolato la mafia.
Già nei giorni scorsi, dopo alcune indiscrezioni sulle dichiarazioni di Trapani apparse sulla stampa locale, il Palermo calcio con un comunicato aveva respinto ogni accusa, riservandosi «ogni azione in tutte le competenti sedi giudiziarie a tutela del buon nome e dell'immagine della Società».