Acquisti online, ai marchigiani piace sempre più

Acquisti online, ai marchigiani piace sempre più

I prodotti richiesti dal 31,4% (35mila) sono libri, giornali, riviste e materiale per la formazione

Il 20,1% (107mila) degli individui di 14 anni e più che hanno usato Internet nel 2008, infatti, ha comprato merci o servizi per uso privato nello stesso arco temporale. A questa quota si aggiunge un 6,9% (37mila) di utilizzatori di Internet che hanno comprato merci o servizi più di un anno prima dell’intervista. Inoltre, si evidenzia che le persone che fanno acquisti online preferiscono rivolgersi a venditori nazionali per l’83% (92mila), mentre per il 22,1% (24mila) a venditori di un altro paese europeo e per il 12,5% (14mila) a venditori del resto del mondo. Questo quanto risulta da un’indagine Istat i cui dati per le Marche sono stati elaborati dall’agenzia giornalistica Dalla A alla V.
Le tipologie di beni e i servizi che si possono acquistare via web sono varie ed eterogenee. Ad ogni modo nella nostra regione i prodotti richiesti dal 31,4% (35mila) sono libri, giornali, riviste e materiale per la formazione a distanza; dal 30,5% (34mila) sono abiti e articoli sportivi e dal 19,9% (22mila) sono software per computer, inclusi i videogiochi. Meno richiesti, invece, sono hardware per computer dal 17,2% (19mila), articoli per la casa dal 16,5% (18mila), dal 15% (17mila) film e musica e dal 3,2% (4mila) prodotti alimentari.
Il 49,8% (8mila) di coloro che hanno acquistano film o musica ha scaricato il prodotto direttamente dalla rete, mentre al 42,5% (7mila) tale merce è stata consegnata via posta o corriere; tra coloro che hanno acquistato software o videogiochi, il 35,1% (8mila) ha scaricato il prodotto dal web, invece al 3,2% (mille) tale merce è stata consegnata via posta o corriere. Tra coloro che hanno acquistato libri, giornali, riviste e materiale di formazione a distanza più frequente è stata la consegna del materiale via posta o corriere ovvero l’83,7% (29mila) ed il 12,5% (4mila) ha scaricato il prodotto direttamente dalla rete.
A livello nazionale emerge che il 23,2% degli individui di 14 anni e più che hanno usato Internet negli ultimi 12 mesi precedenti l’intervista ha ordinato merci o servizi per uso privato nello stesso arco temporale (pari a 4 milioni 848 mila persone). A questa quota si aggiunge un 6,2% di utilizzatori di Internet che hanno ordinato merci o servizi più di un anno prima dell’intervista. Considerando coloro che hanno fatto acquisti in rete negli ultimi 12 mesi precedenti l’intervista, si evidenzia una maggiore frequenza di utilizzo dei maschi (il 28,1% contro il 16,9% delle donne), delle persone tra i 20 e i 54 anni (oltre il 23%), dei cittadini del Centro e del Nord rispetto a quelli del Sud. Inoltre, si evidenzia che le persone che fanno acquisti online preferiscono rivolgersi a venditori nazionali (76,9%), mentre il 28,6% si è rivolto a venditori di un altro paese europeo e il 17,9% a venditori dal resto del mondo. Se si analizza l’acquisto di beni e servizi online nell’arco temporale che va dal 2005 al 2008 si evidenzia come l’uso del web per comprare merci o servizi sia cresciuto in modo significativo tra il 2005 e il 2006 (passando dal 16,8% al 20,6%) mentre per gli anni successivi si registrano incrementi minimi (dal 22,7% nel 2007 al 23,2% del 2008).
Le tipologie di beni e i servizi che si possono acquistare via web sono varie ed eterogenee: nel 2008 al
primo posto si collocano i viaggi e soggiorni (compresi i biglietti ferroviari, aerei, ecc.) ordinati e/o
acquistati dal 35,6% delle persone che hanno ordinato e/o acquistato su Internet nei 12 mesi precedenti
l’intervista; seguono libri, giornali, riviste e materiale per la formazione a distanza (27,9%), abiti e
articoli sportivi (25,8%), ricariche telefoniche (25,7%), film e musica (20,4%), attrezzature elettroniche
(22%), software per computer (inclusi i videogiochi) (17,9%), biglietti per spettacoli (18%) e hardware
per computer (16,2%). Decisamente più contenute le quote di utenti che hanno ordinato e/o acquistato
azioni, servizi finanziari e/o assicurativi (6,3%) e prodotti alimentari (4,2%).