Camionista ucciso da 26 coltellate inferte da connazionale

Camionista ucciso da 26 coltellate inferte da connazionale

La vittima, che aveva una trentina d'anni, ritrovata con il coltello conficcato nella schiena

I due erano a bordo della Hellenic Spirit, proveniente da Patrasso. La lite, violentissima, è scoppiata al momento dello sbarco. La vittima, che aveva una trentina d'anni, è stata ritrovata con il coltello conficcato nella schiena, e con altre ferite su tutto il corpo.
Sono due le persone fermate dalla polizia di frontiera del porto. Si tratta di due fratelli greci, camionisti anche loro, che in queste ore vengono interrogati dagli uomini della Polizia di frontiera al fine di ottenere una precisa ricostruzione dei fatti. Il corpo della vittima è già stato rimosso e sono già cominciate le operazioni di imbarco sull'Hellenic Spirit per il nuovo viaggio verso il porto greco di Patrasso. La nave sarebbe dovuta ripartire alle 16, ma il protrarsi degli accertamenti e l'attesa del permesso da parte del magistrato lasciano prevedere un ritardo della partenza di alcune ore. 
"Una sordida vicenda familiare che si protraeva da anni". Sono queste, secondo il magistrato e gli investigatori, le motivazioni per cui un camionista ateniese di 33 anni ha aggredito oggi - intorno alle 13.30 all'interno del garage del traghetto greco Hellenic Spirit, in arrivo al porto di Ancona da Patrasso - un collega connazionale di 30 anni, uccidendolo con 26 pugnalate infertegli con un grosso coltello da sub. L'uomo è stato arrestato con l'accusa, per il momento, di omicidio volontario.
In un incontro tenuto in serata con i giornalisti, il pm Paolo Gubinelli e i dirigenti della Mobile e della Polmare di Ancona Luigi Di Clemente e Mario Sica hanno spiegato quanto accaduto oggi: un episodio - tipico di "overkilling", a denotare il rancore stratificatosi nella vicenda - che sembra già chiarito: sia perché l'aggressore ha reso una piena confessione, sia per le prove oggettive, schiaccianti, del suo gesto, date dalle ampie macchie di sangue trovategli addosso e sui vestiti: il coltello è stato trovato infisso nella schiena della vittima, con la lama immersa fino all'impugnatura Secondo quanto riferito, l'aggressore, che conduceva un tir sul quale viaggiavano anche la moglie e il fratello più giovane, si è imbattuto nel collega (da accertare se intenzionalmente o per caso) nel garage del traghetto, durante la fase di sbarco: la sequenza è stata fulminea, e gli uomini della Polmare già presenti sulla nave per i controlli, l'hanno subito bloccato, dopo avere immobilizzato il fratello che ha tentato di ostacolare la cattura del congiunto e che è stato a sua volta arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. I soccorsi, subito chiamati, sono stati inutili: il camionista aggredito giaceva a terra fra il suo tir e quello dell'accoltellatore, già morto.
"Una vicenda familiare complessa", hanno ribadito gli investigatori senza scendere in ulteriori particolari; e che per i due giovani greci arrestati si conclude, per ora, nel carcere anconetano di Montacuto.