Secondo una prima ricostruzione, fatta dai Carabinieri del reparto operativo e della locale stazione, l'uomo ha affrontato il figlio e gli ha sparato, prima di allontanarsi dall'abitazione: a dare l'allarme sono stati i familiari. I militari hanno rintracciato il pensionato che vagava per le strade del centro del paese e lo hanno arrestato.
Giuseppe soffriva di disturbi psichici e in questi giorni non si era recato al lavoro, faceva la guardia municipale, per malattia: era in trattamento da uno psichiatra, dopo un recente trattamento sanitario obbligatorio. L'uomo, che dal momento della tragedia non ha proferito parola, è in attesa di essere ascoltato dal magistrato che coordina le indagini sul delitto, il sostituto procuratore Davide Rosati. I carabinieri hanno rintracciato il pensionato che vagava per le strade del centro del paese e lo hanno arrestato.
L'uomo è tuttora trattenuto nella caserma dei carabinieri, dove c'è anche il magistrato di turno. Raimondo è in stato di fermo con l'accusa di omicidio volontario aggravato. Secondo una ricostruzione fatta grazie alle testimonianze della moglie dell'uomo e madre della vittima, e del figlio minore (in un primo momento si era parlato dell'esistenza di un gemello del giovane assassinato), presenti in casa al momento del delitto, il pensionato avrebbe sparato contro il figlio che dormiva nel suo letto, due colpi di fucile Beretta, calibro 12 sovrapposto, detenuto irregolarmente a Campli ma regolarmente denunciato a Castelbuono di Palermo dove l'uomo risulta residente.
La salma del figlio è stata portata all'obitorio del vicino cimitero comunale. Al termine dell'interrogatorio, l'omicida sarà trasferito in carcere in attesa della convalida del fermo da parte del giudice per le indagini preliminari. Una prima decisione che i magistrati dovranno prendere sarà quella relativa alla sua detenzione, semmai compatibile con l'età.