/Marabini: con gli Ospedali Riuniti migliora l'offerta sanitaria
Marabini: con gli Ospedali Riuniti migliora l'offerta sanitaria
«Lintegrazione delle unità è una opportunità per introdurre nuovi servizi e per la qualità»
Fano, che si traduce con l'istituzione degli “Ospedali Riuniti Marche Nord”, è il primario di Ginecologia e Ostetricia del San Salvatore Alberto Marabini. “L’integrazione delle unità operative di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale San Salvatore e del Santa Croce è una opportunità per introdurre nuovi servizi e per implementare la qualità di quelli attualmente offerti – spiega il direttore di struttura complessa – senza penalizzare nessuna delle due strutture. I professionisti dei due nosocomi e di tutta l’area vasta, si sono già incontrati più volte con le direzioni aziendali e non si è mai parlato di ridurre o di sopprimere né attività né servizi. Anzi sono stati prodotti progetti innovativi in merito alle alte specializzazioni quali la ginecologia oncologica, il percorso nascita, la fisiopatologia prenatale, la procreazione medicalmente assistita da introdurre nella nuova azienda “Ospedali Riuniti” e nell’area vasta. Il gruppo di lavoro ha ritenuto che l’integrazione e la collaborazione tra i professionisti e le strutture, consentirà di allargare e migliorare l’offerta a tutte le donne non solo di Fano e di Pesaro ma anche della Provincia e della Regione.
Un primo passo verso l’integrazione è già stato compiuto – continua Marabini – insieme ai pediatri dell’area vasta è stata definita la rete provinciale neonatologica, un percorso molto impegnativo che consente di trattare in sede provinciale anche i neonati prematuri di basso peso (gr 1500). Infatti al San Salvatore è stato attivato un centro di neonatologia semi-intensiva in grado di trattare questi piccoli neonati evitando quindi di trasferire le gestanti al Salesi di Ancona. La strada intrapresa è sicuramente lunga e difficile. I professionisti hanno definito gli obiettivi e dato la loro disponibilità a procedere in tale senso. Spetta ora alle Istituzioni definire come attivare, o non attivare, quanto da noi proposto”.