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Pesca, il mediatore europeo corregge un regolamento
I giorni di pesca concordati erano passati da 280 a 252
Per un mero errore intervenuto nel corso della trascrizione, i giorni di pesca concordati anche con l’ associazione locale di pescatori, erano passati da 280 a 252 in quanto ci si era sbagliati con i giorni concessi ai pescatori del mare del Nord. Ciò aveva determinato un grave danno economico per la categoria interessata.
L’associazione scozzese, pur essendosi rivolta alla Commissione per far correggere il regolamento, non era riuscita nell’intento. Da qui la richiesta al mediatore europeo di intervenire per rettificare l’errore. Nel corso dell’inchiesta che ne è seguita,la Commissione ha effettivamente riconosciuto che nella trascrizione del regolamento erano state invertite le colonne dei giorni concessi agli scozzesi con quelli concordati con i pescatori del mare del Nord.
Ora la Commissione è in procinto di risarcire in modo adeguato i pescatori scozzesi
Proprio per ridare speranza al settore della pesca in crisi ,il 23 febbraio la commissione parlamentare per la pesca presieduta dal commissario Joe Borg e dai rappresentanti delle organizzazioni dei pescatori, ha affrontato il tema delle riforme che dovrebbe infondere speranza al settore che versa in gravi difficoltà, con posti di lavoro in pericolo e le scorte ittiche al collasso.
“Abbiamo bisogno di una politica comune della pesca – ha detto Joe Borg – basata su principi ecologici,economici e di sostenibilità sociale, in questo modo possiamo essere sicuri che tutti i pescatori europei,dal Mediterraneo, all’Adriatico, al Baltico, potranno operare su un piano di parità.”
Con una produzione di 7 milioni di tonnellate, valutata nel 2005, l’Unione Europea è la seconda potenza mondiale nel settore dopo la Cina. Le acciughe,le aringhe e gli sgombri sono le specie più pescate mentre gli addetti occupati nelle attività di pesca in Europa sono ben 190.000.
Ricordiamo che la funzione del Mediatore europeo, è stata istituita dal trattato di Maastricht del 1992. Egli opera quale intermediario tra i cittadini e gli organismi della UE. Prende in esame i reclami provenienti da privati,imprese ed organizzazioni dell’ Unione ed in generale da chiunque abbia subito soprusi o violazioni di diritti da parte di organismi comunitari.