Dopo 12 anni di rinvii e attese ha vinto la causa civile sull'eredità del bisnonno
bisnonno, intentata a Macerata contro i tre fratelli e i loro discendenti. Una vicenda, quella dell'anziana, attualmente residente a Roma, diventata emblematica delle lungaggini della giustizia italiana. Ora però il giudice del Tribunale maceratese Pietro Merletti ha segnato un primo punto a favore della vegliarda, ordinando la rimozione di alcune costruzioni abusive (garage e capannoni) edificate su un fondo comune che la signora Amalia condivide con i familiari a Penna San Giovanni, paese d'origine della famiglia.
"Ma - spiega stamani l'avv. Basilio Cupaiolo, smorzando gli entusiasmi - siamo solo alla sentenza di primo grado. Il giudice ha disposto che l'abbattimento dei fabbricati avvenga entro sei mesi dal passaggio in giudicato, e dunque dovremo forse aspettare ancora anni e anni". Prevedibilmente almeno sei per l'appello (se i parenti sconfitti faranno ricorso) e altrettanti per il pronunciamento definitivo della Cassazione. Nel frattempo, le condizioni di salute dell'anziana sono purtroppo peggiorate (non si alza più dal letto) e a coltivare il contenzioso restano figli e nipoti. Che potrebbero anche far causa allo Stato in base alla legge 89 del 2001, che prevede un risarcimento per i processi che si trascinano troppo a lungo.