/Spese per uffici comunali, Celani contesta il Sole 24Ore
Spese per uffici comunali, Celani contesta il Sole 24Ore
Il giornale di Confindustria pone Ascoli al 9° posto. Il sindaco non ci sta
L’autorevole quotidiano economico scrive di aver rilevato queste cifre con l’aiuto della banca dati AidaPa ma, di certo, sono assolutamente infondate.
La fonte dei dati presi in considerazione risulta essere il Certificato al Conto Consuntivo 2007, pubblicato sul sito del Ministero degli Interni e sempre secondo quanto indicato nell’articolo di Gianni Trovati, è stata presa in considerazione la Funzione 1 del Bilancio, denominata “Funzioni generali di amministrazione di gestione e di controllo”, in particolare i seguenti servizi: Organi istituzionali (€ 2.731.282,00), Segreteria e gestione personale (€ 2.939.347,00), Ragioneria ed economato (€ 1.798.218,00), Ufficio Tributi (€ 1.186.152,00), Gestione beni demaniali (€ 2.634.172,00), Ufficio Tecnico (€ 742.216,00) ed Anagrafe (€ 723.780,00) per complessivi € 12.755.167,00.
Se dividiamo questa cifra per 51.629, quanti sono gli abitanti di Ascoli Piceno, otteniamo: € 247,05.
Pertanto la spesa procapite degli ascolani per il funzionamento della macchina burocratica è di ben 114,45 euro inferiore a quanto indicato nell’articolo in questione e tale da collocare la nostra città al 55° o 56° posto nella graduatoria. Ben lontani, quindi, da quel 9° posto assegnatoci nell’articolo.
Tra l’altro val la pena sottolineare come secondo i dati del Centro Studio Sintesi che ha analizzato il trend dell’equilibrio corrente: spese ed entrate nel periodo 2003 – 2007, il Comune di Ascoli Piceno è tra i più virtuosi per quanto riguarda la gestione corrente delle risorse.
Infatti, sulla base dei dati 2007, il saldo tra le entrate correnti e le spese correnti, permette al nostro Comune di disporre, per ogni cittadino, di 37 euro. Un bell’esempio di efficienza e certamente in netto contrasto con quell’immagine di Comune sciupone ingiustamente attribuitaci.
Ma sono certo che una più attenta rilettura dei dati ed una nuova divisione servirà a ricollocarci nella posizione in classifica che ci è propria: tra i Comuni virtuosi».