Il Vescovo striglia le banche per la stretta creditizia

Il Vescovo striglia le banche per la stretta creditizia

Mons. Giancarlo Vecerrica aveva sfilato in corteo con gli operai della A. Merloni

A dare una strigliata alle banche, dopo la Confindustria di Ancona, è la Chiesa, in un documento sulla crisi approvato dal Consiglio pastorale diocesano, presieduto dal vescovo di Fabriano-Matelica mons. Giancarlo Vecerrica. Lo stesso che insieme al sindaco aveva sfilato in corteo con gli operai della A. Merloni, prima che l'azienda finisse in amministrazione straordinaria.
"Le progressive restrizioni al credito operate nei confronti della piccola imprenditoria, e soprattutto delle famiglie colpite dalla riduzione del sostegno al consumo corrente e alla variazione dei mutui - si legge nel documento - superano di gran lunga il criterio prudenziale, e non appaiono assolutamente condivisibili". Le banche "sono imprese, e come tali devono conseguire un giusto profitto, ma è anche vero che hanno un compito assai importante che è quello di sostenere l'economia. Ciò significa sviluppare un nuovo modo di fare banca.
Puntare sull'attività delle persone, sul lavoro ben fatto, sull'economia reale e delle idee". E per il Consiglio pastorale e il vescovo Vecerrica, la banca 'buona', cioé quella che "finanzia lo sviluppo sostenibile è una banca che mette al centro le proposte, la piccola impresa, gli sforzi di autoimprenditorialità, che fa credito ai valori delle persone e li trasforma in garanzie più solide e convincenti di una qualunque garanzia immobiliare e patrimoniale".
Il Fabrianese soffre della gravissima crisi dell'Antonio Merloni in amministrazione straordinaria (1.500 operai senza lavoro qui, altrettanti fra Umbria ed Emilia Romagna e almeno 3.000 nell'indotto), e se anche la Indesit, la Merloni Termosanitari e l'Elica ricorrono alla cassa integrazione, c'é di che essere allarmati, anche per il futuro degli stessi istituti di credito.
"Quando si parla di un territorio come il nostro - conclude il documento - le banche locali devono ancora di più sostenere il loro compito, poiché la loro sopravvivenza é legata al benessere del territorio in cui operano".