A finire in manette sono stati L. R., 46 anni, e M. C., 41, entrambi residenti nella zona di Roma
nella filiale di Grottammare (Ascoli Piceno) della Banca Popolare di Ancona. I dettagli dell'operazione, condotta dai carabinieri di San Benedetto del Tronto in collaborazione con i colleghi laziali, sono stati illustrati questa mattina dal comandante della compagnia rivierasca, il capitano Giancarlo Vaccarini. A finire in manette sono stati L. R., 46 anni, e M. C., 41, entrambi residenti nella zona di Roma e con precedenti specifici. Il quarantaseienne era addirittura uscito di prigione pochi giorni prima, dopo una condanna per rapina. Secondo gli investigatori, i due hanno rubato una macchina lunedì notte a Pineto (Teramo) e martedì mattina hanno raggiunto Grottammare, dove hanno lasciato l'auto "pulita", di proprietà di L. R., e sono saliti su quella appena trafugata. Quindi uno dei due ha messo a segno il colpo, minacciando gli impiegati con un taglierino e facendosi consegnare 12 mila euro. Il primo cambio di auto è stato però notato da una donna, che si è insospettita e ha avuto la prontezza di annotare il numero di targa.
La segnalazione è stata subito collegata alla rapina e i militari sono così risaliti al proprietario, contattando la Compagnia di Ostia (Roma). Quando L. R. è tornato nella sua abitazione di Vitinia ha trovato ad attenderlo una pattuglia dell'Arma. Nella sua auto sono stati trovati taglierino, arnesi da scasso e ottomila euro. Subito dopo è stato fermato anche il complice, in possesso della parte restante del bottino, tra l'altro con alcune banconote segnate. Per i due è così scattato l'arresto con l'accusa di rapina aggravata e ricettazione. "Più volte abbiamo sollecitato la collaborazione dei cittadini nel segnalare episodi sospetti - ha detto il capitano Vaccarini - e l'operazione appena conclusa ne ha dimostrato l'importanza".