Reporter inglese resta incantata dal Piceno

Reporter inglese resta incantata dal Piceno

A firmar l'articolo è Rosie Bainbridge, una famosa esperta di vini

Life”, il mensile della contea inglese di Derbyshire, nelle Midlands orientali. A firmarlo è Rosie Bainbridge, una famosa esperta di vini che è anche tutor dell’accademia per degustatori “Wine & Spirit Education Trust”.
Il pezzo, dal titolo “Italy revisited” (l’Italia rivisitata), prende spunto da un viaggio nella provincia ascolana fatto dalla giornalista lo scorso ottobre che segue un precedente incontro avvenuto a Londra con il presidente della Provincia Massimo Rossi e il dirigente del servizio “Progetti speciali di sviluppo” Giovanni della Casa nell’ambito di un’iniziativa promozionale organizzata da “Piceno promozione”, l’azienda speciale della Camera di Commercio partecipata dalla Provincia.
Più di una volta, infatti, Provincia e “Piceno Promozione” hanno organizzato insieme eventi con l’obiettivo di favorire il processo di internazionalizzazione delle piccole-medie imprese del Piceno, una finalità importante se si considera che ogni anno in Gran Bretagna vengono spesi un miliardo e mezzo di euro per comprare prodotti gastronomici italiani, di cui ben trecento milioni solo per bevande “Made in Italy”, in particolare vino.
“Saremmo potuti rimanere per sempre ad ammirare vigne, uliveti e limoni sotto un pallido sole” dice la Bainbridge nel suo articolo. La giornalista, dopo la visita alla città storica, alla costa e a sei aziende produttrici rappresentanti le diverse caratteristiche dei vini piceni, conclude: “La gente del Piceno è orgogliosa, calorosa e generosa, e i suoi vini sono ottimi ma poco conosciuti”.

Ecco l'articolo tradotto:

'L’Italia rivisitata'
Il vino con Rosie Bainbridge

Mentre entriamo nel nuovo anno e siamo ancora a metà della stagione invernale, ci ritroviamo a pensare ai caldi mesi in arrivo, e a fantasticare di passare qualche giorno in un posto caldo.
I miei pensieri vanno subito in Italia e in particolare all’incontaminata città di Ascoli Piceno nella regione Marche, sulla costa est dell’Italia centrale. L’anno scorso ho visitato questa zona per incontrare alcuni produttori vitivinicoli, per assaggiare i vini e per catturare gli ultimi raggi del sole estivo.
Avevo partecipato ad un evento organizzato dalla Provincia di Ascoli Piceno a Londra - al Cultural Institute a Belgrave Square - per promuovere il territorio e i suoi prodotti attraverso una serata di musica e canzoni accompagnate dal vino e da un buffet luculliano a base di delizie locali, tra cui l’Oliva Ascolana (olive riempite di carne macinata rivestita da una leggera pastella, e fritte), e una montagna di pasta accompagnata da prosciutto e formaggi.
Fu una serata entusiasmante ma troppo breve per capire tutto, così con l’aiuto di Marta Cavalieri (interprete in quell’occasione), Giovanni Della Casa, (dell’amministrazione provinciale di Ascoli Piceno) ed esperti del settore, venne fissata la data per una visita di quattro giorni a Ottobre. Si è unito a me il gruppo “Derbyshire wine buffs” con lo scopo di ampliare le loro conoscenze in fatto di vini.
Il programma includeva la visita guidata della città storica, una visita della zona costiera e la visita a sei aziende produttrici rappresentanti le diverse caratteristiche dei vini piceni.
La viticoltura picena ha origini antiche, si parla del 7°secolo a.c. La produzione attuale si basa su un rosso corposo e su un bianco dal profumo intenso,   provenienti dalle 3 aree principali classificate DOC : Rosso Piceno DOC e la versione ‘superiore’, da uve Montepulciano e Sangiovese ; Falerio DOC, un bianco secco da uve Trebbiano e l’autoctono Passerina e, ultimamente, una varietà della Offida DOC disponibile in tre varianti : Rosso, Passerina e Pecorino.
Siamo arrivati ad Ascoli di sera e le chiese, le torri e la sua piazza erano meravigliosamente illuminate. Avremmo avuto tempo il mattino successivo di esplorare questa magnifica piazza, addentrarci nei vicoli medievali, visitare chiese, gallerie d’arte e monumenti accompagnati da Emanuela, prima di scoprire la costa, a qualche chilometro di distanza.
Quella sera con Marta e Giovanni siamo andati a  Fermo, in collina, mangiando castagne arrosto in piazza prima di andare a cena in un agriturismo, dove cucinavano l’agnello in un forno a legna nella cucina di un casale di campagna.
Lunedì la prima visita all’azienda Filippo Panichi. Filippo, che parla un inglese perfetto, ci ha dato ha accompagnato in un tour informativo nella vigna, seguito da un assaggio di vini bianchi del vigneto autoctono, Passerina e Pecorino.
Il Falerio che abbiamo bevuto era color paglierino, leggermente profumato, secco e fruttato, ottimo per accompagnare piatti a base di  pesce.
Abbiamo anche provato un notevole Rosso Piceno superiore fatto con uve Montepulciano, Sangiovese e accorpate con  Cabernet, dal colore rosso rubino, ricco e vellutato, ideale per i piatti a base di carne.
Abbiamo successivamente visitato l’agriturismo Fiorano - Cossignano, gestito da Paulo, assaggiando diversi prodotti Fiorano che hanno accompagnato un pranzo freddo.
Il pecorino bianco Donna Argilla è stato servito per primo, seguito dal Rosso Piceno superiore, un vino armonioso, maturo, dal profumo di more. Saremmo potuti rimanere per sempre ad ammirare vigne, uliveti e limoni sotto un pallido sole, ma Federico ci stava aspettando all’azienda Aurora , una delle prime aziende a produzione biologica del Piceno.
Il vino ha guadagnato il premio ‘3 bicchieri’. Il Rosso Piceno che abbiamo bevuto era intenso, scuro, tannino, con un’alta gradazione alcolica e con una forte persistenza. Decisamente da accompagnarsi con piatti molto piccanti e dal sapore forte.
Martedì mattina abbiamo iniziato con la Domodimonti, con Carlo Bellini e il sig. Vagnoni, manager aziendale. Stanno costruendo una parte dedicata ai visitatori; abbiamo assaggiato sei tipi di vini, incluso il 100% Montepulciano chiamato ‘Solo per te’, dal colore violaceo con un bouquet di ribes, vaniglia, cocco e spezie, destinato ad una lunga conservazione.
Abbiamo pranzato a base di favoloso cibo fatto in casa, ma avevamo ancora due vigne da visitare.
L’azienda agricola Le Caniette è stata di grande effetto, come il suo vino : abbiamo assaggiato l’intera gamma di prodotti, compreso ‘Le Sibille’ un Vin Santo dolcissimo, ottenuto da uve secche, ottimo per dessert e formaggi.
L’ultima tappa è stata all’azienda Clara Marcelli, dove abbiamo bevuto un Pecorino dai riflessi dorati, e uno squisito “K’un”, 100% Montepulciano, con retrogusto di frutti di bosco, spezie e cioccolato, la conclusione superba di un tour eccezionale.
La gente del piceno è orgogliosa, calorosa e generosa, e i suoi vini sono ottimi ma poco conosciuti.
Dal 1990 l’industria vinicola del piceno ha destato interesse per la qualità dei suoi prodotti.
Ci si impegna a mantenere le uve autoctone, e a produrre vini che racchiudano tutte le caratteristiche di questo territorio, delle sue colline che scivolano dalle Alpi al mare Adriatico
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