Nove arresti. L'operazione ha interessato Marche, Lazio, Campania, Abruzzo e Calabria
due stamperie clandestine e 17.000 pezzi fra valori bollati contraffatti e banconote false in cinque regioni - Marche, Abruzzo, Lazio, Campania e Calabria - per un giro d'affari stimato in tre milioni di euro.
I risultati dell'inchiesta, avviata a fine 2006 e coordinata dal sostituto procuratore Ettore Picardi, sono stati illustrati in una conferenza stampa presso il comando provinciale delle Fiamme gialle di Ascoli. Su ordine del gip Annalisa Gianfelice otto persone sono finite in carcere, una agli arresti domiciliari e 12 agli obblighi di dimora. Le due stamperie clandestine sono state individuate a Villa Literno (Caserta) e a Poggio San Marcello (Ancona). L'organizzazione criminale reperiva enormi quantitativi di marche da bollo di piccolissimo taglio - per lo più da 0,03 euro - presso varie tabaccherie.
Poi i valori bollati venivano contraffatti mediante un vero e proprio "lavaggio". Grazie all'uso di particolari solventi venivano fatti sparire elementi essenziali quali l'importo, la data e l'ora di emissione, successivamente riprodotti con apparecchiature informatiche. Il valore originario delle marche da bollo da 0,03 centesimi diventava assai più elevato - in genere 14,62 euro - con un guadagno spartito fra contraffattori e rivenditori compiacenti. La Gdf ha rintracciato varie marche da bollo false da 14,62 euro apposte sui atti presentati per la registrazione agli Uffici finanziari. Una cinquantina le perquisizioni effettuate nelle cinque regioni.