Il Consiglio regionale delle Marche ha osservato un minuto di silenzio in apertura di seduta
silenzio", "la fase meno drammatica ma ancor più amara e demoralizzante dell'oblio". Anche di quella non dobbiamo tacere, assumendoci la responsabilità dell'aver negato, o teso a ignorare, la verità per pregiudiziali ideologiche e cecità politica, e dell'averla rimossa per calcoli diplomatici e convenienze internazionali». Sono le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione della celebrazione del "Giorno del ricordo" dello scorso anno.
Il Giorno del ricordo in Italia si celebra oggi, 10 febbraio, in memoria delle vittime delle foibe e del genocidio anti-italiano commesso dagli jugoslavi e dell'esodo giuliano-dalmata.
La cerimonia fu istituita nel 2004, al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Tra l’ottobre del 1943 e il 1945 tra le 5.000 e le 11.000 persone furono uccise dai partigiani comunisti di Tito.
L'inizio dell'eccidio risale al '43, subito dopo l'armistizio, nell'Istria abbandonata dai soldati italiani e non ancora controllata dai tedeschi, quando i partigiani slavi gettarono nelle foibe (fosse rocciose profonde fino a 200 metri) i cittadini italiani considerati "nemici del popolo". Lo sterminio fu condotto senza distinzioni politiche, razziali ed economiche, seguendo le direttive di Tito che ordinava di eliminare i fautori del nazionalismo. Furono arrestati fascisti, anti-fascisti e partigiani, cattolici ed ebrei, uomini, donne, vecchi e bambini, industriali, agricoltori, pescatori, poliziotti e carabinieri, militari e civili, secondo un disegno che prevedeva l'epurazione attraverso torture, fucilazioni.
Il Consiglio regionale delle Marche ha osservato un minuto di silenzio in apertura dell'odierna seduta, in occasione della Giornata del Ricordo. «Oggi - ha detto il vice presidente dell'assemblea Francesco Comi - ricordiamo e rinnoviamo la tragedia delle vittime delle foibe. Nella prossima seduta ci sarà una discussione approfondita sull'argomento». In quell'occasione il Consiglio dovrebbe esaminare una mozione.