Ascoli patrimonio Unesco, pronta la domanda

Ascoli patrimonio Unesco, pronta la domanda

Le associazioni culturali hanno sottoscritto un documento che verrà inviato a tutti gli interessati

"Tentative List" del Ministero dei Beni Culturali da cui annualmente viene scelto un sito da proporre all'Unesco per  l'inserimento nella "World Heritage List"». Lo dichiara il prof. Gaetano Rinaldi, presidente della sezione ascolana di Italia Nostra.
«Le Associazioni Culturali Cittadine, che sin dal 2001 si sono fatte promotrici di questa fondamentale iniziativa a favore della città - prosegue Rinaldi - si augurano che la promessa venga mantenuta.
Ritengono, peraltro, di formulare alcune proposte di interventi volti a favorire una sostanziale valorizzazione dell'immagine e della qualità della vita di Ascoli, nella convinzione che tutto ciò possa contribuire all'ottenimento del prestigioso riconoscimento da parte dell'Unesco.
A tal fine è stato sottoscritto un documento che verrà inviato a tutti i soggetti interessati a questa complessa pratica». 
 

Ecco il documento:
ASCOLI PICENO,  BENE PATRIMONIO DELL'UMANITA'

Nell'ormai lontano 13 ottobre 2001 ottantacinque Associazioni Culturali, riunite nella Consulta per i Beni ed i Problemi Culturali del Comune di Ascoli Piceno,  proposero la presentazione della candidatura del Centro Storico di Ascoli Piceno per l'inserimento nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco.
Oltre 1000 cittadini in brevissimo tempo  sottoscrissero una petizione , consegnata immediatamente al Sindaco della città.
Peraltro solo in data 14 febbraio 2006 è stata costituita un'apposita Commissione di esperti incaricata di individuare gli elementi caratterizzanti il sito di Ascoli in grado di favorire il conseguimento di questo importante riconoscimento.
La Commissione, dopo alcune riunioni, ha individuato nella presenza del “ Travertino” l'elemento di specificità che caratterizza il tessuto urbano cittadino vieppiù esaltato dalla stretta relazione con le cave del territorio da cui viene estratta questa splendida pietra.
Va precisato , peraltro, che il lungo iter della pratica a tutt'oggi non ha  trovato  conclusione, non  producendo , quindi, alcun risultato tangibile.                                             
Finalmente nel corso della riunione , organizzata dalla Sezione di Italia Nostra di Ascoli Piceno il 18 novembre 2008 e dedicata all'argomento, gli amministratori cittadini hanno assicurato che  entro il mese di febbraio 2009   verrà finalmente presentata la formale domanda al Ministero dei Beni Culturali  per l'inclusione di Ascoli nella “ Tentative List”, da cui annualmente viene scelto il bene da candidare  per l'inserimento nella “ Unesco World Heritage List “.
Le Associazioni Culturali cittadine ,  fortemente deluse da oltre sette anni di incomprensibili  attese, sperano ora vivamente  che si realizzi quanto garantito dagli amministratori comunali, confermando il loro più convinto sostegno a questa candidatura.
Approfittano quindi dell'occasione per segnalare una serie  di fondamentali interventi da effettuare che, nell'assicurare la tutela e valorizzazione del centro storico di Ascoli e della limitrofa “ zona tampone “ , favoriscano  la scelta della nostra città rispetto ai tanti altri siti italiani già inclusi nella “ Tentative List” per la successiva candidatura per l' inserimento nell'Heritage List.
Le  Associazioni  Culturali ritengono che prioritariamente si debba mirare a creare le condizioni  perché la penisola fluviale in cui è compreso il  centro storico di Ascoli diventi un vero e proprio luogo ideale completamente pedonalizzato con l'eliminazione del traffico veicolare privato; che si proceda alla realizzazione di un sistema che metta in collegamento tutte le piazze cittadine da quelle più celebri, come Piazza del Popolo e Piazza Arringo , a quelle più discrete ed appartate, non dimenticando  di valorizzare il fascino misterioso e ferrigno di impronta prettamente medioevale, ora annullato dalla presenza di un immondo parcheggio,  di Piazza Ventidio Basso, avendo cura di utilizzare per la pavimentazione il travertino locale e non pietre provenienti da paesi esotici come avviene ora;  che si crei un vero e proprio Percorso della Memoria Spirituale della città consentendo la fruizione intelligente e innovativa delle tante Chiese chiuse al culto ( circa trenta ) ; che si valorizzi il fascino delle torri medioevali evidenziando la presenza sia di quelle ancora integre sia dei resti inglobati in edifici successivi; che si crei un percorso dei tanti pregevoli reperti di epoca picena  e romana presenti in superficie e nel sottosuolo; che si elabori un progetto di utilizzazione  e fruizione di tipo culturale dei  numerosi Palazzi nobiliari di pregio, ora sovente  in stato di abbandono; che si provveda a elaborare un progetto di arredo urbano che esalti il pregevole volto della città.
Alla valorizzazione di questo prezioso scrigno dovrà inoltre contribuire la realizzazione di due veri e propri parchi naturalistici rendendo fruibili le fascinose rive dei due corsi d'acqua che formano la penisola fluviale.
Inoltre la quinta delle colline che,  a nord e sud  della città, rappresenta  un elemento vitale del paesaggio urbano dovrà essere assoggettata ad una rigorosa forma di tutela, realizzando  anche ad Ascoli quel progetto di “Addizione Verde” che  ha nobilitato la civile ed elegante città di  Ferrara.
Anche l'utilizzazione dell'area della ormai dismessa Carbon potrà contribuire a nobilitare  l'immagine della città.
Così, nel caso si dovesse optare per la parziale utilizzazione edilizia  di questa preziosa area  libera cittadina, potrebbe essere indetto un concorso internazionale per la realizzazione di edifici di elevata qualità architettonica  utilizzando come materiale costruttivo il travertino  locale e non il solito anonimo cemento e gli intonaci senza qualità.
Non va dimenticato, poi, che la città si dovrà porre come vitale punto di riferimento tra la vicina costa e i due parchi nazionali dell'interno, ponendo l'impegno nella creazione di un percorso verde di qualità che valorizzi il sistema delle ville nobiliari picene e dei relativi parchi..
Memori, peraltro di quanto affermato dal grande storico  francese Jacques Le Goff,  del fatto che Ascoli si trova ” poco  a nord della frontiera fra l'Italia settentrionale e il Mezzogiorno d'Italia  e sul versante adriatico, rivolta verso l'Oriente,verso questo mare Adriatico dove il dialogo Oriente-Occidente è stato così intenso” si dovrà operare perché  la città riacquisti “  nel grande movimento  culturale di oggi animato dalla storia, un ruolo eminente come centro di studi e di ricerca sulle relazioni fra  Occidente ed Oriente” e fra Nord e Sud.
E questa opportunità dovrà essere colta valorizzando la fortunata presenza della Facoltà di Architettura, da far diventare un Politecnico delle Discipline Architettoniche , di fama mondiale, dove , utilizzando in maniera appropriata le pregevoli caratteristiche della città e del territorio,si possa sviluppare una rete di conoscenze nel campo della tutela e valorizzazione dei beni architettonici, naturali e dei sistemi urbani. Politecnico da aprire alla partecipazione di esperti e allievi provenienti  dal nord e dal sud, dall'occidente e dall'oriente in modo da consentire , così, che si avveri l'augurio del grande storico francese.


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