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Paraplegici: le amministrazioni faticano ad ascoltarci
«A Lapedona è intervenuto il Prefetto per abbattere le barriere architettoniche»
che lo obbliga ad usare una sedia a ruote, non può accedere neppure al piano terra dove vi sono dei gradini e men che meno al piano primo dove oltre agli uffici pubblici si svolgono anche i Consigli Comunali. Tempo fa è accaduto anche che una giovane disabile che lavora presso la Camera di Commercio di Fermo, si è rotta una gamba cadendo dalla sua sedia a ruote, a causa delle barriere architettoniche esistenti e mai eliminate nonostante le segnalazioni.
Ancora tempo fa è accaduto che a Porto San Giorgio, una persona disabile non è stato fatto entrare in banca perché la sua carrozzina non passava dalle porte e non intendevano aprire la porta appositamente realizzata per questi scopi, fino a che sono intervenuti i Carabinieri.
Circa un mese fa il sindaco di Montegiorgio voleva invece eliminare la rampa che permette a chi usa una sedia a rotelle di entrare in Comune perché secondo lui era brutta e toglieva due parcheggi per le auto.
Pochi giorni fa la consigliere regionale Romagnoli ha posto un’interrogazione alla Regione per avere chiarimenti sull’inadeguatezza e le barriere architettoniche dell’Ufficio Invalidi di Fermo.
Queste sono solo alcune delle numerose situazioni che si verificano ogni giorno che avviliscono e feriscono profondamente le persone disabili.
Queste situazioni però offendono e indignano tutta la società civile perché ancora non si riesce a far applicare le numerose leggi in materia di abbattimento delle Barriere Architettoniche, leggi che in Italia sono all’avanguardia rispetto al resto dell’Europa.
L’Associazione Paraplegici delle Marche, che da anni si batte anche contro questo fenomeno che nella nostra regione è sempre più diffuso e ancor di più sul territorio della nuova provincia di Fermo, ha sempre preso posizioni volte a tutelare gli interessi diffusi delle persone svantaggiate, minacciando anche più volte di presentare denunce presso la Procura della Repubblica.
Ebbene tali minacce alla fine ci hanno costretto a metterle in pratica, perché vista la resistenza se non addirittura l’indifferenza dimostrata soprattutto dai pubblici amministratori verso questo grave problema, a quanto pare non ci sono più i margini per un dialogo e un confronto costruttivo, che abbiamo sempre preferito rispetto alla linea dura.
Ebbene per la Camera di Commercio di Fermo, dopo l’intervento dell’INPS e dell’INAIL, “ob torto collo” hanno iniziato i lavori di adeguamento.
Invece per il Comune di Lapedona che ha sempre dimostrato indifferenza, abbiamo fatto intervenire l’Ufficio Urbanistica della Provincia e la Prefettura di Ascoli Piceno. Solo a seguito di comunicazioni intercorse con la Prefettura, il sindaco pochi giorni fa ha fatto realizzare uno scivolo al piano terra. Ma il colmo è che lo stesso scivolo non è a norma e costituisce un grave pericolo per chi dovesse azzardarsi ad usarlo.
Pertanto, lungi dall’aver risolto il problema, è tuttora depositata la denuncia presso la Procura della Repubblica di Fermo e la segnalazione presso la Prefettura che permane l’inaccessibilità del palazzo comunale di Lapedona e del parco urbano recentemente realizzato in quanto assolutamente inaccessibile. Restiamo ancora in attesa degli sviluppi delle indagini.
L’amarezza è che siamo stati costretti ad arrivare alle denunce, perché le pubbliche amministrazioni faticano ad ascoltarci. Sono solo pochi i casi in cui un nostro esperto è presente nelle Commissioni Edilizie come per i comuni di Fermo, Porto San Giorgio e Montappone.
Vista la difficoltà di abbattere le barriere soprattutto negli edifici pubblici, abbiamo coinvolto il Difensore Civico Regionale per redigere una mappa delle criticità e delle emergenze delle barriere architettoniche nei luoghi pubblici».