Non cè nulla di personale nei confronti del Cipollini
Siamo stati talmente solerti che abbiamo riportato anche gran parte dei contenuti dello stesso Fanini in quell'assemblea.
Certo non potevamo pubblicare mezzora e più di intervento di Fanini che più che dipendente (Cipollini può pensare quello che vuole) ci è parso un tribuno.
Lo spazio comunque non lo abbiamo mai negato a nessuno e quindi riportiamo alcune parti della sua lettera che dice: “Innanzitutto chiarisco che non c’è nulla di personale nei confronti del Cipollini, né rancori per le vecchie battaglie politiche all’interno del sindacato, che lo videro a suo tempo detronizzato dal ruolo di Segretario Generale per proprie responsabilità e non di altri.
Ho solo avanzato in assemblea, esclusivamente come “dipendente della Provincia”, critiche e perplessità, ma anche proposte modificative dell’accordo, che evidentemente non sono piaciute, tanto che alla mia sollecitazione di lasciare alla politica il suo ruolo, lo stesso interlocutore, di cui si parla, ha in maniera risentita abbinato la mia posizione di Segretario Provinciale DC con quella del Segretario del PD, farneticando presunte connivenze anche in riferimento alla tavola rotonda, organizzata con la presenza dell’On. Pezzotta e di altri autorevoli relatori, non certo per discutere dei problemi della divisione del personale.
Per venire alle critiche sulla bozza di accordo, ribadisco che essa sconta un forte deficit di democrazia nel rapporto con i lavoratori, visto che, oltre la inesistente informazione in corso d’opera, il mandato degli stessi alla delegazione trattante era preciso nell’indicare quale unico criterio al trasferimento la volontarietà incentivata, rifiutando nel contempo qualsiasi ipotesi coatta, tanto da privilegiare a questa quella del non accordo ( documento approvato all’unanimità nel dicembre 2007).
Nel contempo la mia critica si è soffermata sull’inconcepibile diverso trattamento riservato ai Dirigenti ed alle Posizioni Organizzative e Alte Professionalità rispetto agli altri dipendenti, che la delegazione sindacale si è guardata bene di evitare e di riportare come informazione ai lavoratori in assemblea. Altresì ho cercato di evidenziare la mancanza nell’ipotesi d’accordo di una clausola rescissoria a garanzia, nel caso le stabilizzazioni non si completino e manchi la copertura economico finanziaria anche dei costi dell’accordo sui trasferimenti....omissis ... Così come ho chiesto che i lavoratori si esprimano con voto segreto per mezzo di un referendum, visto il clima di scontro politico, che non garantisce liberamente l’espressione di voto palese”.