Sono stati soccorsi i due alpinisti bloccati sui Sibillini
Nel reparto di Rianimazione dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila è ricoverato Moreno Preziosi, 41enne di Urbino, per il quale è stata riscontrata ipotermia, insieme all'affaticamento. Le sue condizioni non sono comunque ritenute preoccupanti. Secondo quanto ricostruito dai soccorritori, i due escursionisti sono rimasti bloccati in località Sella di Corno Grande, in una zona rimasta senza neve a causa del forte vento; per questo motivo non hanno avuto potuto che scavare una piccola buca nella quale ripararsi. Ieri sera, fino alle 23, sono stati in contatto telefonico con i soccorritori che però non sono riusciti a raggiungerli, per la fitta nebbia e a causa del rischio valanghe. Secondo Giampaolo Gioia del Cai dell'Aquila, che ha partecipato ai soccorsi, l'equipaggiamento dei due era di buona qualità, con piccozze e ramponi da ghiaccio - segno che i due avevano una certa esperienza - ma le condizioni meteo erano estreme. I due escursionisti erano partiti da Campo Imperatore per raggiungere la vetta del Corno Grande (2912 m.) nella mattinata di ieri, "un po' troppo tardi - secondo Gioia - perché a metà giornata le condizioni sono cambiate bruscamente con bufera e nebbia". I due hanno perso l'orientamento e da qui la tragedia.
Salvi due alpinisti bloccati sui Sibillini
Sono stati recuperati poco prima delle 10 da un elicottero 212 dell'Aeronautica militare i due alpinisti della provincia di Macerata rimasti bloccati da ieri pomeriggio lungo la via Maurizi-Taddei del Monte Bove, sul versante maceratese della catena dei Sibillini, a circa 1.700 metri di quota. Lo ha comunicato poco fa il Soccorso alpino del Cai. Entrambi gli alpinisti stanno bene, e verranno condotti in ospedale solo per accertamenti. Ai soccorsi hanno preso parte squadre del Cai, dei vigili del fuoco (muniti di fotocellule), del Cfs e dei carabinieri, che hanno monitorato la situazione per tutta la notte, non essendo riusciti a raggiungere con gli sci il bivacco dei due alpinisti. Benché esperti, gli scalatori avevano perso l'orientamento durante la discesa, finendo in un canale sbagliato. Stanchi e disorientati dalla nebbia, avevano lanciato l'Sos con il cellulare, e si erano accampati per un bivacco in parete.