Allenatore di calcio femminile arrestato per violenza sessuale

Allenatore di calcio femminile arrestato per violenza sessuale

La società ha sospeso il tecnico dall'incarico. Lei sotto choc vorrebbe chiudere con il calcio

L'uomo è stato arrestato dalla polizia per ordine del gip di Fermo, con l'accusa di violenza sessuale, e domani verrà interrogato dal giudice.
Tutto accade in uno stadio della provincia fermana, dove il tecnico -
una vita da operaio, moglie e figli, trainer di un paio di squadre maschili e una femminile - avrebbe palpeggiato al seno una studentessa di Macerata, giovanissima promessa del calcio. E' il suo allenatore (la squadra milita in un campionato nazionale), ha 48 anni più di lei e gode della fiducia che ogni allievo di norma ha nei confronti del maestro. Ma il 6 gennaio scorso, durante il secondo tempo di una gara serale, accade l' impensabile: il tecnico richiama in panchina la giocatrice per darle il cambio con un'altra, e la accompagna nel campetto adiacente per massaggiarla. Poi però - così riferirà la minorenne alla polizia - il massaggio si trasforma in qualcos' altro. La giovane reagisce, si alza di scatto e corre negli spogliatoi, dove racconta tutto al presidente del club. Poi si fa accompagnare a casa dai genitori di una compagna, e, fra le lacrime, ripete la storia a padre, madre e fratello, che restano impietriti.
I familiari chiamano il 113, gli agenti accompagnano la ragazzina in ospedale (la visita confermerà che non c'é stato stupro) e di lì in Questura, per la denuncia. "E' stata una ragazza molto coraggiosa" è il commento degli investigatori, che nei giorni seguenti acquisiscono le testimonianze di sette-otto persone, presidente del club, atlete e altri genitori compresi.
Il rapporto dell'Ufficio prevenzione finisce sul tavolo del sostituto procuratore della Repubblica di Fermo Antonio Bartolozzi, che chiede e ottiene dal gip Carla Moriconi un provvedimento di custodia cautelare domiciliare per l'indagato. "E' un uomo molto provato, ha vissuto sempre lavorando sodo, è stimato, non ha mai commesso un'infrazione più grave di un divieto di sosta" ripete il suo legale, l'avv. Stefano Chiodini. Assicura che l'allenatore "potrà spiegare tutto, e comunque, se anche l'accusa dovesse essere provata, non c'é stata violenza vera e propria". Certo è che per il codice penale il reato è lo stesso, e che la diciassettenne è sconvolta. "Ha vissuto un forte trauma. E in questo momento vorrebbe chiudere per sempre anche con il calcio - rivela chi le le ha parlato -; un vero peccato, perché è molto brava". La società ha sospeso il tecnico dall'incarico. Gli accertamenti di polizia proseguono, per verificare se nel tempo l'uomo possa aver infastidito anche altre ragazze.

Argomenti