La copertura è stata decisa da tempo dalla giunta comunale
romana, venuta alla luce una decina di anni fa in piazzale Matteotti. Copertura decisa da tempo dalla giunta comunale. Mentre tre operai erano impegnati a versare terra sopra i resti, due promotori del sit-in, muti di cartelli con la scritta "Luca vergoga", indirizzata al primo cittadino hanno attirato l'attenzione di qualche curioso e delle forze di polizia sul posto per garantire il regolare svolgimento dei lavori. Per uno dei manifestanti, Roberto Malini, si tratta di reperti "unici al mondo che rappresentano per la nostra città l'ultimo legame con la sua storia.
Coprendo la Domus la condanniamo a macerarsi sotto la terra, contro il parere della soprintendenza, degli esperti e degli stessi cittadini". Obiettivo della protesta "fermare i lavori prima che sia troppo tardi", perché, secondo Malini, "il modo e gli strumenti usati per ricoprire la Domus non permetteranno, in futuro, di riportare alla luce i reperti". Ma l'assessore Luca Bartolucci parla di polemiche "strumentali" per "una soluzione condivisa, che non impedirà a nessuno, in futuro e con i fondi necessari (stiamo parlando di milioni di euro) di valorizzare l'opera".