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La Provincia ad Assisi per la pace in Medio Oriente
A disposizione pullman per il viaggio. I posti possono essere prenotati a partire da lunedì 12
sabato 17 gennaio alle ore 10, dal Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e i diritti umani. All’appello hanno già risposto numerose realtà istituzionali ed associative, tra cui, la Tavola della Pace, Acli, Agesci, Arci, Articolo 21, Cgil, Pax Christi, Libera - Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie, Legambiente, Associazione delle Ong italiane, Beati i Costruttori di pace, Emmaus Italia, CNCA, Gruppo Abele, Cipsi, Banca Etica, Volontari nel Mondo Focsiv, con l’obbiettivo di una grande mobilitazione civile per interrompere un conflitto che ha già provocato numerose vittime tra la popolazione civile tra cui, secondo le stime fornite dall’ONU, la morte di 257 bambini.
Per agevolare la partecipazione all’incontro di Assisi, la Provincia metterà a disposizione dei pullman, i cui posti possono essere prenotati a partire da lunedì 12, telefonando al numero verde dell’URP 800.019760, negli orari d’ufficio dal lunedì al venerdì 8.30-13.30 e il martedì e giovedì pomeriggio 15.30 -17.30.
“La guerra deve essere fermata ora. Non c’è più tempo per la vecchia politica, per la retorica, per gli appelli vuoti e inconcludenti - ha dichiarato il Presidente della Provincia Massimo Rossi – la strage di bambini e vittime innocenti in atto nel conflitto -come d’altro canto in tutte le guerre - non può lasciarci indifferenti E’ venuto il tempo di un impegno forte, autorevole e coraggioso dell’Italia, della comunità internazionale e di tutti i costruttori di pace per mettere definitivamente fine a questa e a tutte le altre guerre del Medio Oriente.
Senza dimenticare il resto del mondo. Di fronte a questi gravi avvenimenti internazionali che coinvolgono la stessa vita umana nei basilari diritti di sopravvivenza a pochi passi da casa nostra – ha aggiunto il Presidente Rossi - ognuno, nessuno escluso, è chiamato a fare la propria parte. E le questioni, pur importanti e degne di attenzione che agitano la nostra politica locale, al cospetto di tali tragedie, appaiono quasi “beghe di condominio”. Occorre riappropriaci del senso autentico delle cose e operare con rinnovato spirito costruttivo e solidale per il benessere e gli interessi generali della comunità”.