UNICEF/REPORT CARD 19: il benessere dei bambini nei Paesi più ricchi del mondo ha subito un brusco peggioramento a seguito della pandemia da COVID-19

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UNICEF/REPORT CARD 19: il benessere dei bambini nei Paesi più ricchi del mondo ha subito un brusco peggioramento a seguito della pandemia da COVID-19

I bambini di molti dei Paesi più ricchi del mondo hanno registrato un netto calo del rendimento scolastico, del benessere mentale e della salute fisica. L’analisi sul benessere dei bambini in 43 Paesi dell’OCSE e dell’UE, vede in testa Paesi Bassi e la Danimarca seguiti dalla Francia. Italia al 9° posto. A seguito della pandemia, il ritardo dei bambini nelle competenze scolastiche è stimato in media tra sette mesi e un anno. Circa 8 milioni di quindicenni - la metà della fascia d'età – non erano in grado di comprendere un testo di base. Salute mentale: la soddisfazione della vita dei bambini ha sofferto in questo periodo, diminuendo sostanzialmente in 14 su 32 Paesi con dati disponibili. I livelli di sovrappeso sono aumentati sostanzialmente in 14 dei 43 Paesi con dati disponibili, continuando una tendenza a lungo termine.

 14 maggio 2025 - Secondo l'analisi pubblicata oggi dall'UNICEF Innocenti - Global Office of Research and Foresight, nel periodo dall'inizio della pandemia da COVID-19, i bambini di molti dei Paesi più ricchi del mondo hanno registrato un netto calo del rendimento scolastico, del benessere mentale e della salute fisica.
La Report Card 19-Il benessere di bambine, bambini e adolescenti in un mondo imprevedibile mette a confronto i dati del 2018 e del 2022, offrendo una prospettiva su come la pandemia da COVID-19 e la chiusura globale abbiano colpito i bambini in 43 Paesi dell'OCSE e dell'UE. Rispetto all'ultima Report Card comparabile di cinque anni fa, i Paesi Bassi e la Danimarca hanno mantenuto la loro posizione di primi due posti sulla condizione dell’infanzia, sulla base di misure di benessere mentale, salute fisica e competenze, seguiti dalla Francia.
ITALIA - L'Italia occupa il 9° posto su 36 Paesi nella graduatoria generale del benessere dell’infanzia, l’8° su salute mentale, il 16° (su 41 paesi) su salute fisica e il 23° (su 41) sulle competenze. Ha il 6° tasso più basso di suicidi adolescenziali su 42 Paesi e il 9° tasso più basso di mortalità dei bambini su 43 Paesi con dati disponibili. Tra i 15enni, la soddisfazione della vita è leggermente calata dal 76% al 73%. Il 43% dei quindicenni italiani non possiede le competenze scolastiche di base in lettura o matematica o entrambe; anche le competenze sulla lettura a circa 10 anni sono peggiorate, passando da 548 a 537 punti. Una nota positiva è che l'Italia (insieme al Portogallo) è tra gli unici due Paesi in cui è calato il sovrappeso: dal 29,6% al 27,3%, collocandosi al 22° posto (prima del Covid, era al 37° posto).
Tuttavia, il rapporto avverte che molti Paesi hanno registrato un forte calo nelle competenze scolastiche dei bambini in seguito alla pandemia, in particolare per quanto riguarda abilità fondamentali come la lettura e la matematica. La chiusura delle scuole, durata da tre a 12 mesi, ha costretto molti bambini a imparare a distanza e ha portato a perdite di apprendimento. Secondo il rapporto, il ritardo scolastico dei bambini è stimato in media tra sette mesi e un anno. I ritardi sono stati più gravi per i bambini provenienti da famiglie svantaggiate.
 “Prima della pandemia, i bambini stavano già lottando su più fronti e non avevano accesso a un sostegno adeguato, anche nei Paesi ricchi”, ha dichiarato il Direttore dell'UNICEF Innocenti, Bo Viktor Nylund. Ora, di fronte alla crescente incertezza economica, i Paesi devono dare priorità all'istruzione, alla salute e al benessere dei bambini per garantire le loro prospettive di vita e la loro felicità, nonché la sicurezza economica delle nostre società".
In 43 Paesi si stima che circa 8 milioni di quindicenni – circa la metà del gruppo di età – non siano alfabetizzati e numericamente competenti in modo funzionale, ovvero che non riescono a comprendere un testo di base, sollevando preoccupazioni per le loro prospettive a lungo termine. Questo rappresenta un aumento del 4% rispetto al 2018, mentre le percentuali più alte si registrano in Bulgaria, Colombia, Costa Rica, Cipro e Messico, dove più dei due terzi dei quindicenni rientravano in questa categoria.
Il rapporto solleva anche preoccupazioni sulla salute mentale, sottolineando che la soddisfazione della vita dei bambini ha sofferto in questo periodo, diminuendo sostanzialmente in 14 su 32 Paesi con dati disponibili. Il Giappone è stato l'unico Paese a registrare un miglioramento in quest'area.
Il rapporto prosegue analizzando i dati sulla salute fisica dei bambini, notando che i livelli di sovrappeso sono aumentati sostanzialmente in 14 dei 43 Paesi con dati disponibili, continuando una tendenza a lungo termine.
Nel complesso, il rapporto indica che i Paesi ad alto reddito potrebbero avere difficoltà a fornire ai bambini le condizioni per una buona infanzia e un futuro positivo. Sottolineando l'impatto della pandemia sui bambini, il rapporto avverte che i progressi faticosamente ottenuti nei Paesi ricchi in termini di benessere dei bambini stanno diventando sempre più vulnerabili agli eventi e agli shock globali, come il cambiamento climatico.  
Il rapporto invita i Governi e le parti interessate ad agire in diverse aree politiche per affrontare il declino del benessere dei bambini, tra cui:
·     Sostenere lo sviluppo delle competenze, comprese quelle numeriche, alfabetiche e digitali, nonché le competenze sociali ed emotive, in particolare per i bambini che sono rimasti indietro durante la pandemia e per quelli provenienti da contesti svantaggiati.
·    Migliorare la salute mentale attraverso la promozione e la prevenzione, fornendo servizi specializzati e affrontando la violenza e il bullismo, sia online che offline.
·      Migliorare la salute fisica garantendo ai bambini la disponibilità di cibo nutriente e limitando il marketing e la promozione di alimenti non salutari.
·     Coinvolgere i bambini per comprendere meglio le loro esperienze e i loro punti di vista e lavorare con loro per trovare soluzioni che promuovano il loro benessere.
“Sulla scia della pandemia, questi dati rappresentano un punto di riferimento preoccupante per il benessere dei bambini, soprattutto per quelli provenienti da contesti svantaggiati”, ha dichiarato Nylund. “L'entità delle sfide che i bambini stanno affrontando ci impone un approccio coerente, olistico e completo all'infanzia, che affronti i loro bisogni in ogni fase della vita”.
OFFICINA - Nell’ambito delle Officine dedicate alla non discriminazione, l’UNICEF Italia presenterà la Report Card 19 “IL BENESSERE DI BAMBINE, BAMBINI E ADOLESCENTI IN UN MONDO IMPREVEDIBILE- UNICEF Innocenti – Global Office of Research and Foresight il 14 maggio dalle h.11,00. All’incontro interverranno: Paolo Rozera, Direttore Generale UNICEF Italia, Gwyther Rees, Research Manager UNICEF Innocenti – GORF, Alessandro Carraro, Research Specialist Health and Well Being UNICEF Innocenti – GORF; conclusioni di: Maria Burani Procaccini, Coordinatrice Nazionale della Garanzia Infanzia. L’incontro si svolgerà in modalità on line sul canale YouTube UNICEF. 

SCHEDA DATI SULL’ITALIA

UNICEF Innocenti – Global Office of Research and Foresight

Report Card 19- Il benessere di bambine, bambini e adolescenti in un mondo imprevedibile


Report Card 19/Italia: posizione nella classifica:

Classifica generale:

Paese:

Salute mentale:

Salute fisica:

Competenze

Italia

16°

23°


L'Italia occupa un posto alto (9° posto su 36 Paesi) nella graduatoria.

La posizione elevata nella classifica è dovuta a due fattori:

  1. il 6° tasso più basso di suicidi adolescenziali su 42 Paesi con dati disponibili

  2. il 9° tasso più basso di mortalità dei bambini su 43 Paesi con dati disponibili. L'Italia è riuscita a migliorare questo indicatore nel corso della pandemia (da 0,75 a 0,68 per 1000 bambini).

Messaggi chiave

  1. Soddisfazione della vita: è leggermente diminuita dal 76% al 73% dei quindicenni relativamente soddisfatti della propria vita.

  2. Competenze scolastiche di base al termine della scuola dell'obbligo: sebbene siano diminuite di poco (dal 58% al 57%), i risultati indicano ancora che il 43% dei quindicenni italiani non possiede le competenze scolastiche di base in lettura o matematica o entrambe. Anche le competenze sulla lettura a circa 10 anni sono peggiorate, passando da 548 a 537 punti.

  3. Una nota positiva è che l'Italia (insieme al Portogallo) è tra gli unici due Paesi in cui il sovrappeso è diminuito sostanzialmente nel corso della pandemia da Covid-19 (dal 29,6% al 27,3%). Prima del Covid, l'Italia era al 37° posto su 41 Paesi con dati disponibili. Oggi è al 22° posto.

PRINCIPALI INDICATORI PER L’ITALIA:


Variazione dei tassi di suicidio

2,5 (2022)

2,5 (2018)

Variazione della soddisfazione di vita

73,0% (2022)

76,0% (2018)

Percentuale di bambini che hanno subito frequenti episodi di bullismo

14,3% (2022)

23,7% (2018)

Variazioni della mortalità dei bambini, 5-14 anni

0,68 (2022)

0,75 (2018)

Variazioni del sovrappeso, 5-19 anni

27,3% (2022)

29,6 % (2018)

Capacità auto-attribuite di fare amicizia, 15 anni

77,1% (2022)

79,3% (2018)

Capacità di comprendere gli altri dal punto di vista cognitivo ed emotivo: presa di prospettiva (valore 1) ed empatia (valore 2).

58,0%

(valore 1)

60,0%

(valore 2)

% di bambini che concordano sul fatto di essere in grado di capire se un sito web è affidabile

65,1%

Variazioni nelle competenze scolastiche, 15 anni

57% (2022)

58% (2018)

Capacità di lettura (PIRLS) intorno ai 10 anni

537 (2021)

548 (2016)




Link al REPORT CARD (in italiano):